2015-04-15 16:35:00

Italia, il Paese dei crolli continui


Il crollo di una parte della bretella di collegamento del viadotto sul fiume siciliano Imera e il cedimento del solaio di una scuola elementare di Ostuni -ristrutturata da poco- possono rappresentare la metafora di un Paese che non riesce più a gestire sé stesso? Che non ha più la capacità di tutelare i suoi cittadini, vittime di speculazioni, abusi, contraffazioni?

Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, risponde indirettamente, mettendo sotto accusa le gare al massimo ribasso anche del 30 o 40%:"Questo vuol dire - afferma il magistrato- sicuramente costruire opere in difformità al progetto. Non conformi ad esempio alla legge anti sismica. Questa procedura è sbagliata". In Calabria, ad esempio, Gratteri ha svolto delle indagini e scoperto che molte opere sono state realizzate solamente con terra ed acqua:" Gli esperti che ho interpellato hanno svolto delle analisi e hanno rilevato che nel materiale non era presente il 400% di cemento come avrebbe dovuto essere ma solo il 150%. Praticamente acqua e terra". E in tutto questo le mafie proliferano.

Eppure c'è chi si difende. Come Pietro Ciucci, presidente dimissionario di Anas, travolto dalle polemiche dopo il crollo del pilone della bretella del viadotto. "Quel tratto crollato- ci tiene a precisare - era efficiente.  Ad abbattere i piloni  è stata la frana. Non si poteva evitare". Poi, però, ammette che sì, lo stato delle strade italiane è pessimo ma che  pessimi sono stati anche i fondi affidati ad Anas per intervenire sul suo 25% di competenza:" Solo i governi Letta e Renzi hanno destinato circa un miliardo di euro e sono state avviate seicento opere. Se mi sono dimesso da Anas non è per questi ultimi fatti. Lascio Anas con un bilancio in attivo".

Ma se per il crollo sul viadotto siciliano ancora si deve trovare un movente e un colpevole (come spesso capita per le storie tristi del Belpaese) il distacco dell'intonaco del soffitto nella scuola elementare di Ostuni, dove sono rimaste ferite tre persone, proprio non doveva accadere. Perché la scuola era stata completamente restaurata pochi mesi prima. " E' uno scandalo - tuona Davide Faraone, sottosegretario al Ministero dell'Istruzione con delega alla scuola-. Una volta  individuati i colpevoli andranno puniti". Poi annuncia il varo al più presto dell'anagrafe degli istituti a rischio e lo stanziamento di quattro miliardi di euro per la messa in sicurezza delle scuole. Ma di euro ne servirebbero almeno il triplo. Speriamo bene.








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