“Nel processo di educazione non basta trasmettere scienza e capacità, ma bisogna formare la nuova generazione in modo che voglia e sappia usare le conoscenze e le capacità acquisite per costruire il bene e non fare il male”. Così il card. Zenon Grocholewski, prefetto emerito della Congregazione per l’educazione cattolica, intervenuto al congresso di pastorale universitaria che si è aperto ieri pomeriggio a Lodz, in Polonia, per iniziativa del Consiglio delle Conferenze episcopali europe, fino al 19 aprile.
Nel contesto del relativismo: norme etiche e morali oggettive
Per il cardinale - riporta l'agenzia Sir - un’adeguata formazione degli studenti universitari
è uno dei cinque ambiti prioritari dell’attività della pastorale universitaria. “La
sola scienza e le capacità - afferma - non bastano a garantire il vero progresso dell’umanità,
perché il loro uso disonesto conduce a un terribile regresso dell’uomo, nella direzione
della più primitiva barbarie”, ma esigono “un proporzionale sviluppo della vita morale
e dell’etica”. Nell’attuale relativismo morale il porporato individua il secondo punto
della pastorale universitaria. Un relativismo “pericoloso, perché rende di fatto impossibile
la vera formazione dell’uomo. Se non ci sono norme morali oggettive, manca anche qualsiasi
punto di riferimento credibile, chiaro, secondo il quale formare le persone, e ciò
conduce a confusione e disorientamento. Per il card. Grocholewski, la pastorale universitaria,
“partendo dai principi di diritto naturale, propone le norme morali chiare, capaci
di formare le persone nella dimensione integrale, cioè sia umana che spirituale nonché,
come conseguenza, anche professionale”.
Realizzazione dell'amore e sintesi tra fede e cultura
Terzo punto nell’agenda del porporato “la realizzazione dell’amore”, quale “più alta
espressione della pastorale universitaria”. Quanto più essa “è l’espressione di questo
amore - avverte - tanto più sarà creativa ed efficace nella prospettiva del vero progresso
dell’umanità”. Il quarto punto è la promozione della cultura. Il cardinale invita
i responsabili nazionali di pastorale universitaria a occuparsi di quella sintesi
tra fede e cultura cara a San Giovanni Paolo II e ricorda che “la cultura è un mezzo
e non un fine a se stesso; mezzo per raggiungere l’umanesimo integrale, il bene di
ogni uomo e di tutti gli uomini”.
Pastorale universitaria: opera di evangelizzazione
Con il quinto punto il cardinale mostra la via per giungere all’umanesimo integrale
“soltanto mostrando Cristo, conducendo la gente a Cristo, riveliamo ad essi la più
adeguata strada per giungere alla pienezza dell’umanità, per purificare e arricchire
ogni cultura”. In questo senso, conclude Grocholewski, “la pastorale universitaria
diventi pieno impegno nell’opera di evangelizzazione”. (R.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |