2015-04-18 11:40:00

Papa: sfida migrazioni, porsi al servizio di vita e dignità


Affrontare le nuove sfide di oggi, come il fenomeno migratorio, ponendosi “al servizio della vita e della dignità della persona”. Questo l’auspicio del Papa ai membri dell’Associazione cattolica internazionale di servizi per la gioventù femminile (Acisjf), ricevuti nella Sala Clementina in Vaticano in occasione della loro assemblea generale. Il servizio di Giada Aquilino:

Sostegno alle giovani in difficoltà: il loro numero è in crescita
Una “nuova creatività”, per offrire sostegno materiale e spirituale alle giovani che vivono in situazioni di precarietà e sofferenza. È il mandato di Papa Francesco all’Associazione cattolica internazionale di servizi per la gioventù femminile, che dalla fine dell’800 accoglie e assiste proprio quelle giovani e quelle donne in condizioni di fragilità. D’altra parte, ha osservato il Pontefice, il loro numero è “in crescita”, con “molteplici forme di povertà che le toccano”.

“E’ una vera felicità servire gli altri, come Gesù. Mediante attività permanenti di accoglienza - quanto bisogno di accoglienza hanno queste giovani, quanto bisogno di accoglienza! - e anche attraverso una riflessione per affrontare le nuove sfide generate dal mondo d’oggi, come il fenomeno migratorio, la vostra azione vuole essere al servizio della vita e della dignità della persona, testimoniando che ‘l’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, … cioè dal servizio’”.

Attenzione e ascolto per chi soffre
Tali giovani, ha sottolineato, “hanno prima di tutto bisogno di attenzione e di ascolto”:

“Quel tanto umano e tanto divino 'apostolato dell’orecchio' stanca, è stancante, ma fa tanto bene”.

In tal modo, potranno crescere:

“Così le potete aiutare a crescere nella fiducia, a trovare dei punti di riferimento e a progredire nella maturità umana e spirituale, nutrita dai valori evangelici. Possiate essere nei loro confronti testimoni credibili, perché facciano esperienza della gioia di sapersi amate da Dio, loro Padre, e chiamate alla felicità”.

Testimoni di fraternità e solidarietà
L’invito di Francesco è stato anche a lasciarsi “istruire” da loro:

“Pur nelle loro difficoltà, esse testimoniano spesso quelle virtù essenziali che sono la fraternità e la solidarietà. Ci ricordano inoltre che siamo fragili e che dipendiamo da Dio e dagli altri”.

Rivoluzione della tenerezza
Lo “sguardo misericordioso del Padre”, ha proseguito il Papa, ci aiuti “ad accogliere le nostre povertà” per andare avanti “con fiducia” ed impegnarci insieme in quella “rivoluzione della tenerezza” della quale Gesù “ci ha aperto il cammino” mediante la sua Incarnazione:

“E’ bello essere suoi discepoli-missionari, per consolare, illuminare, lenire, ascoltare, liberare, accompagnare. L’esperienza che Lui ci ha donato mediante la sua Risurrezione è una forza vitale che penetra il mondo e sulla quale potete appoggiarvi ogni giorno, perché risponde alle aspirazioni più profonde del cuore”.

Chiesa, grande famiglia
L’auspicio del Pontefice ai 60 rappresentanti giunti in Vaticano è stato a ritrovare “lo slancio” che fu all’origine dell’Associazione, che ebbe il sostegno di Leone XIII, perché “cresca” il sentimento di “appartenenza alla Chiesa, che è - ha ricordato - una grande famiglia” e affinché giunga a buon fine la missione al servizio dei piccoli, “per i quali Gesù ha un amore di predilezione”:

“Vi invito a continuare ad annunciare a tutti la gioia del Vangelo, tenendo in considerazione la diversità delle culture, delle tradizioni religiose, delle provenienze delle giovani che volete servire, come pure le ricchezze che esigono di essere accolte con rispetto”.








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