2015-04-20 17:31:00

Toaff e Wojtyla: storia di una grande amicizia


"Quando mi venne incontro e mi abbracciò fu per me un momento inaspettato, ma allo stesso tempo capii che in quell'istante era nata una nuova era nei rapporti tra ebraismo e cristianesimo". Così, ai microfoni di Radio Vaticana, in occasione del suo 90° genetliaco, Elio Toaff, Rabbino Capo emerito della Comunità ebraica di Roma, scomparso il 19 aprile all'età di 99 anni, ricordava lo storico abbraccio con Giovanni Paolo II del 13 ottobre 1986, in occasione della prima visita di un Pontefice in una Sinagoga.

"Quella con Papa Wojtyla - raccontava rav. Toaff - era un'amicizia che si era formata attraverso il tempo. Quando il Papa era in ospedale, perché si era rotto il femore, io andai a trovarlo e Navarro Valls mi disse che essendo a letto non avrebbe ricevuto nessuno. Io risposi che non ero venuto per fargli visita, ma solo per augurargli una pronta guarigione e fargli gli auguri visto che era il suo compleanno. Allora Navarro entrò dal Papa e uscì frastornato dicendomi che potevo entrare. Entrai nella stanza e Wojtyla, che era a letto, mi buttò le braccia al collo. Da quel nomento è nato tra noi un rapporto che non avrei mai immaginato che sarebbe stato così profondo e così sincero".

Toaff commentava anche il fatto straordinario che Giovanni Paolo II lo avesse citato nel suo Testamento spirituale, pubblicato il 7 aprile 2005. "Il giorno delle sue esequie - ci disse Toaff - ero particolarmente commosso, perché sentivo che avevo perso un grande amico". 








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