Con il concerto del grande compositore giapponese di colonne sonore, Joe Hisaishi, per la prima volta in Italia, si è inaugurata a Udine la 17.ma edizione del "Far East Film Festival", che prosegue fino al prossimo 2 maggio. Un programma ricchissimo di film provenienti da tutti i Paesi orientali, denso di scoperte e novità a testimonianza di una produzione artistica assai vitale e amata dal grande pubblico. Il servizio di Luca Pellegrini:
In Occidente, soltanto i cultori del cinema giapponese ne percepiscono o conoscono l'importanza. Ma in Giappone, dove è nato 64 anni fa e compone musica da quando ne aveva sei, Joe Hisaishi è venerato come un artista che è somma di diverse anime: compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista, scrittore. Un’icona che l’immaginario popolare lega indissolubilmente alle splendide colonne sonore scritte per i capolavori di animazione di Miyazaki e ai film di azione di Takeshi Kitano, così come per il meraviglioso "Departures" di Takita Yojiro, miglior film straniero agli Oscar nel 2009, in cui la dolcezza delle sue note accompagnava il delicato lavoro di Daigo, quello di preparare i defunti per i riti esequiali della tradizione giapponese.
L'omaggio al maestro
Il Festival di Udine ha assegnato al maestro la sua
inaugurazione, valorizzando così una delle rassegne cinematografiche tra le più vitali
d'Europa, dedicata appunto al cinema del lontano Oriente, frequentata da centinaia
di giovani, che gli hanno tributato una vera ovazione. Hisaishi ha diretto la Slovenia
Symphony Orchestra con gesto compunto, sedendosi spesso anche al pianoforte, sfogliando
pagine in perfetto equilibrio tra cinema e produzione solista. E' stato uno straordinario
viaggio che ha spaziato dai colori sofisticati del minimalismo a quelli densi e gioiosi,
assolutamente inconfondibili, che hanno fatto di Hisaishi uno degli ultimi e altissimi
autori di musiche sinfoniche per il grande schermo. Opportunamente, si è detto un
ascoltatore attento di Verdi e Puccini, un estimatore di Rota e Morricone, un ammiratore
incondizionato di Arvo Pärt.
Immagine e musica, "pari dignità"
La condivisione tra immagini e musica è sempre stata
una caratteristica del lavoro di Hisaishi: "Nel film il mio impegno è quello di trattare
la musica come una vera opera, che non sta attaccata all'immagine come fosse un effetto
sonoro, ma ha pari dignità", ha confessato. E, sul fronte della vita quotidiana, riferendosi
al suo Paese: "Sono completamente contrario all'energia atomica. Nessuno può sapere
quanto sia davvero pulita".
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