“Pauline-Marie Jaricot, toccata dalla fede, è stata una tedofora, amando costantemente di trasmettere la luce che aveva ricevuto e di ravvivarla, portando con sé sempre, quale donna saggia, l’olio della profonda spiritualità che le proveniva dall’Eucaristia, mai dimenticando di averne una scorta. Ed è proprio in questo senso che la sua attualità, ieri, oggi e domani rimane assolutamente intatta”. Lo ha affermato il card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel corso della conferenza che ha tenuto sabato pomeriggio a Lione, nella chiesa di Saint-Nizier, dove è sepolta Pauline Marie Jaricot (1799-1862), in occasione del lancio ufficiale del nuovo sito internet dedicato alla vita e all’impegno apostolico e missionario della Venerabile lionese.
Ampio respiro missionario dato dal suo cuore
Ripercorrendo le vicende terrene di Pauline Marie Jaricot, “stella luminosa di quell’era
di forte evangelizzazione che fu il XIX secolo” - riporta l'agenzia Fides - il Prefetto
del Dicastero Missionario ha messo in luce tra l’altro che “l’ ‘originalità’, o se
si vuole anche la ‘genialità’, della sua visione non sta solo nel rinnovamento spirituale
avviato tra i laici e le lavoratrici, ma anche in quell’ampio respiro missionario
dato dal suo cuore… Ella non amava fondare una congregazione religiosa missionaria,
femminile o maschile che fosse, quanto amava coinvolgere i laici in virtù della fede
di ogni battezzato nell’azione evangelizzatrice”.
E' il terzo elemento del tripode su cui poggia l’opera missionaria
Per questo, ha sottolineato il card. Filoni, “la Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli e le Pontificie Opere Missionarie la considerano, insieme a San Francesco
Saverio e a Santa Teresina di Gesù, il terzo elemento del tripode su cui poggia l’opera
missionaria: al tempo stesso ad Gentes e interna, ossia di trasformazione della Chiesa,
proprio come fu intesa dalla Venerabile Pauline-Marie Jaricot con la creazione delle
sue sei ‘Opere’ e che sono tanto simili al ‘sogno’ o all’auspicata ‘conversione’ ecclesiale
di Papa Francesco”. Il card. Filoni ha espresso l’auspicio che “in un futuro prossimo,
a questa figlia di Lione, a questa figlia della Chiesa, si riconosca quell’esemplarità
di testimonianza cristiana che la collochi tra i Beati e i Santi della Chiesa stessa”.
Dopo l’Eucaristia e il Sacro Cuore di Gesù, il suo più grande amore fu
Maria
Ieri, IV domenica di Pasqua, il card. Filoni ha presieduto la celebrazione eucaristica
nella basilica di Notre Dame de Fourvière, dove la Venerabile Pauline-Marie Jaricot,
“la donna delle Opere Missionarie, l’operatrice instancabile della preghiera e la
vittima della solidarietà operaia” ha detto nell’omelia, “veniva spesso per manifestare
a Maria le proprie ansie, i propri desideri e mettere sotto la Sua protezione i progetti
che nascevano dal suo genio femminile e da un cuore ardente e indomito”, infatti “dopo
l’Eucaristia e il Sacro Cuore di Gesù, il suo più grande amore fu Maria”.
Jaricot intendeva coinvolgere nella missionarietà anche i laici
Riferendosi quindi al Vangelo del giorno, in cui Gesù si presenta come “il buon pastore”,
il Prefetto del Dicastero Missionario ha evidenziato che “in quest’immagine c’è amore,
misericordia, servizio, donazione, altruismo. Jaweh era il proprietario del gregge,
Gesù si qualifica come buon pastore che sacrifica la vita per le sue pecorelle, affidate
a lui da Jaweh; egli non è il mercenario che fugge”. Questa missione non si è esaurita
nei secoli, in quanto egli stesso ha affermato che “nessuna delle pecorelle che il
Padre gli ha affidato, verrà lasciata fuori dell’ovile, fuori di casa”. “Con tali
espressioni – ha proseguito il card. Filoni - egli inaugurava la missionarietà, affidando
questo impegno dapprima ai suoi discepoli e poi alla Chiesa tutta. Il servizio reso
da Gesù al Padre supera allora la Palestina, supera tutti i tempi e si allarga a tutto
il mondo. Qui è la radice della missionarietà della Chiesa, la radice dell’intuizione
della Jaricot che intendeva coinvolgere nella missionarietà anche i laici”. (S.L.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |