2015-04-28 07:56:00

4.310 morti accertati in Nepal ma potrebbe arrivare a 6.000


Sono 4.310 le vittime accertate del terremoto in Nepal ma, secondo la Caritas del Paese colpito dal terribile terremoto sabato, il numero dei morti potrebbe  arrivare a 6.000. Un milione i bimbi bisognosi di aiuto, 8 milioni le persone coinvolte dal sisma. Il servizio di Fausta Speranza:

Di fronte alla situazione che risulta ogni giorno di più drammatica, l’Onu mette a diposizione 15 milioni di dollari, attraverso l'UN Central Emergency Response Fund, per permettere alle organizzazioni umanitarie internazionali di potenziare il proprio intervento in Nepal. Camion con rifornimenti alimentari stanno arrivando nei distretti colpiti al di fuori della valle di Kathmandu. Della situazione nella capitale, al microfono di Charles Collins, ci parla Pius Perumana, direttore di Caritas Nepal:

“La popolazione ha bisogno immediato di ripari, cibo, kit igienici. Le operazioni di soccorso continuano senza sosta perché molte persone sono rimaste intrappolate all’interno degli edifici crollati: non sappiamo nemmeno se queste persone sono vive o morte. Qui c’è un’atmosfera di disperazione.  In alcuni quartieri periferici non è rimasta in piedi neanche una casa. Alcuni villaggi sono stati completamente rasi al suolo, la gente si trova in strada. Anche loro hanno bisogno di aiuti immediati, di trasporti... Da alcune delle nostre missioni, che abitualmente raggiungiamo con tre giorni di cammino a piedi, riceviamo notizia di gravi devastazioni, ma qualsiasi genere di aiuto può arrivare soltanto via elicottero, che però noi non possiamo organizzare. Ci sono molte zone di periferia in situazioni simili, ma non è facile raggiungere questi luoghi… La devastazione è in tutto il Paese …”

Nella notte sono arrivate le prime squadre di medici dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tante le altre agenzie umanitarie che assicurano fondi e inviano personale. Gabriella Ceraso ha parlato con la  portavoce di  SOS villaggi dei Bambini, Elena Cranchi :

“Con le autorità locali e con la Croce Rossa stiamo cercando di registrare e identificare i bambini che si aggirano soli nella aree. La grande preoccupazione è che possano essere presi non dalle famiglie d’origine. E’ quindi un lavoro lungo e delicato.

 

 

Dal punto di vista dell’Italia, dopo la conferma della morte di due escursionisti e due speleologi, non c’è ancora nessuna notizia dei 40 dispersi italiani. Se il dramma che sta più a cuore è quello della perdita di vite umane, ci sono però anche altre tristi considerazioni per la popolazione del Nepal. Da parte sua, il direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova, parla di disastro per il patrimonio artistico e culturale del Paese. Tre dei sette luoghi di culto nell'area di Kathmandu sono stati gravemente danneggiati.   A questo proposito, nell’intervista di Giada Aquilino, la testimonianza di Shyam Citracar, commerciante di Kathmandu:

“Katmandu è un disastro! Tutte le piazze sono distrutte, tanti templi sono crollati. Sabato ero a lavoro e davanti al mio negozio c’era un tempio: ho visto il tempio che crollava… Una cosa incredibile! Mai vista una cosa del genere nella nostra vita. Oggi è il terzo giorno e, più andremo avanti, più sarà difficile. A tanta gente serviranno le medicine, anche perché c’è il rischio dell’arrivo di malattie.”

Shyam Citracar è indu. Della preghiera di Papa Francesco dice:  

“Grazie al Papa e grazie a tutti coloro che hanno pregato per noi. Ho saputo ieri che il Papa, in Vaticano, ha pregato: andando su Facebook, ho saputo che il Papa in piazza ha pregato per il Nepal. Dico alla popolazione del Nepal di essere coraggiosa e di rimanere unita, aiutandoci gli uni gli altri.”

Resta da dire che la terra in Nepal continua a tremare. Gli esperti parlano di scosse di assestamento che potrebbero durare per mesi. Il punto è che, nelle ultime 8 ore, di queste scosse almeno quattro hanno superato i 4 gradi Richter. 

 








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