È un’analisi dettagliata della realtà della famiglia oggi quella riportata dai vescovi della Repubblica del Congo (Cec), nel documento finale della 43.ma Assemblea plenaria, svoltasi a Brazzaville dal 20 al 26 aprile. Lungo ed articolato, il testo si suddivide in tre parti: nella prima, i presuli descrivono la famiglia congolese; nella seconda ne evidenziano le sfide, mentre nell’ultima parte vengono lanciati numerosi appelli a tutti i componenti della società, affinché si adoperino nella difesa dei nuclei familiari.
Grandezza della società si misura sulla qualità della famiglia
Nella prima parte, dunque, la Cec ricorda l’importanza della famiglia come “santuario
della via, scuola di fede e umanità, cellula fondamentale della società, luogo privilegiato
per l’apprendimento dei valori morali, umani e spirituali, organismo promotore dello
sviluppo umano”. “La grandezza di una società – scrive la Cec - si misura in base
alla qualità della famiglia, la cui origine è Dio stesso”. Di qui, l’appello a rafforzare
i nuclei familiari..
Famiglia deriva da Dio, suoi diritti sono inalienabili
Di fronte a tale contesto, la Cec ribadisce che “il matrimonio cristiano monogamico
ed indissolubile costituisce un nobile ideale”, poiché “la famiglia deriva da Dio
la sua esistenza e la sua dignità” e quindi “i suoi diritti ed i suoi privilegi sono
inalienabili ed intangibili”. Allo stesso tempo, i vescovi congolesi richiamano la
necessità di un maggior approfondimento della fede cristiana nelle famiglie.
Smascherare le cause profonde della povertà
Nella seconda parte, poi, i presuli di Brazzaville evidenziano le tante sfide che
devono affrontare le famiglie congolesi oggi, tra cui: stregoneria, educazione dei
figli, lotta alla povertà. Su quest’ultimo punto, in particolare, i vescovi insistono
affinché “si smascherino le cause profonde della miseria, per combatterle apertamente
e permettere la promozione e lo sviluppo della famiglia”. Ugualmente importante, continua
la Cec, è la diffusione di una maggiore “sicurezza alimentare e sanitaria in famiglia”.
Promuovere giustizia, pace e nuova evangelizzazione
Ulteriori sfide delle famiglie congolesi contemporanee riguardano la promozione della
giustizia e della pace – “La famiglia è la prima ed insostituibile educatrice alla
pace”, scrive la Cec – e la nuova evangelizzazione, poiché “le famiglie cristiane
devono diventare testimoni attraenti grazie alla loro identità, fondata su una comunità
di amore e di vita”. Non solo: “Attraverso un dialogo franco con le autorità religiose,
politiche e legislative, devono ricordare le loro responsabilità nella difesa della
dignità dell’amore e del diritto alla vita”.
No all’ideologia del gender, non è a favore dello sviluppo della famiglia
Nella terza parte del documento, la Chiesa della Repubblica del Congo lancia diversi
appelli: tra questi una chiara sottolineatura viene fatta riguardo all’ideologia del
gender: in quest’ambito, i vescovi congolesi esortano lo Stato alla prudenza, evidenziando
come tale ideologia non sia a favore dello sviluppo della famiglia. I presuli chiedono
anche un maggior rispetto del Codice della famiglia, affinché, ad esempio, si eviti
l’aumento smodato della dote.
Organismi internazionali non impongano condizioni contrarie a cristianesimo
Anche i giovani vengono chiamati in causa: a loro, i presuli congolesi chiedono una
maggiore formazione all’unità nazionale, così da superare le divisioni tribali e combattere
“odio, violenze e dannose manipolazioni”. La Chiesa di Brazzaville si rivolge quindi
agli organismi internazionali: “Apprezziamo l’importante ruolo che avete nello sviluppo
socio-economico e politico del nostro Paese – si legge nel documento – Tuttavia, alcune
vostre iniziative sembrano controverse per le condizioni imposte, che spesso sono
agli antipodi rispetto alle aspirazioni del nostro popolo e talvolta contrarie ai
valori cristiani, africani ed umani”.
Non dare ascolto ad ideologie che destabilizzano la famiglia
Di qui, il richiamo ad operare per “la promozione e la protezione reale della famiglia
e della vita, sin dal concepimento”, poiché “la famiglia e la vita sono sacre”, e
la denuncia chiara “di aiuti condizionati all’accettazione, nel nostro Paese, di realtà
che cercano di espellere Dio dalla vita dell’uomo”. Di qui, l’appello conclusivo dei
vescovi congolesi: “Non diamo ascolto alle ideologie che vogliono destabilizzare la
nostra società e le nostre famiglie e trasmettiamo, piuttosto, i valori della vita,
della pace e della giustizia alle nuove generazioni”. Il lungo documento si conclude
con la preghiera di Papa Francesco per la famiglia, diffusa il 29 dicembre 2013, in
occasione della festa della Santa Famiglia. (A cura di Isabella Piro)
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