In Nigeria gli integralisti islamici di Boko Haram hanno ucciso, nelle ultime 24 ore, 46 soldati e 28 civili nei pressi del lago Ciad. Intanto dal Nord del Camerun arriva la denuncia di Mons. Bruno Ateba, vescovo della diocesi di Maruà Mocolò, che ribadisce: “L'estrema povertà della zona è un immenso serbatoio per nuovi guerriglieri”. Dal Camerun, Silvia Koch:
E' una vera guerra quella che si combatte contro Boko Haram nelle zone di confine tra Nigeria, Camerun e Ciad: chiese bruciate, abitazioni distrutte, donne violentate o uccise, bambini arruolati spesso con la forza, altre volte in cambio di denaro alle famiglie.
Un popolo di sfollati
Gli sfollati interni si uniscono alle fila dei rifugiati nigeriani, in rapido aumento
dall'agosto 2014. Sembrano essere oltre 80 mila lungo il confine, dei quali 45 mila
hanno trovato riparo a Minawao, il campo rifugiati gestito dalle Nazioni Unite in
Camerun. Delle varie organizzazioni umanitarie, solo le Caritas locali sono rimaste
a fornire soccorso alimentare e medico costante a tutti gli altri profughi.
Paura tra i cristiani
Alle condizioni già estremamente critiche, si aggiungono per la minoranza cristiana
discriminazione e paura, paura di una guerra che continua ad accanirsi contro i simboli
religiosi.
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