2015-04-30 07:17:00

Proteste in Nepal: emergenza per 8 milioni di persone


Nuovi drammatici bilanci del terremoto in Nepal. Il numero dei morti sale a 5.500 e quello dei feriti a oltre 11.000. Inoltre si conferma che nei vicini India e Bangladesh le vittime sono state 61 e in Cina 25.  Intanto la situazione dei soccorsi in Nepal  è difficilissima e sale la tensione tra la popolazione. Il servizio di Fausta Speranza

8 milioni le persone bisognose di assistenza umanitaria. E nel bisogno, la tensione. Circa 200 persone bloccano il traffico a Kathmandu in segno di protesta contro la lentezza con cui vengono distribuiti gli aiuti. Il premier Sushil Koirala ammette i ritardi e chiede pazienza. Ma i dimostranti  accusano il governo di non fare abbastanza, sfidano la polizia e si registrano episodi di scontri a Kathmandu ma anche in alcuni dei 29 distretti più colpiti. .Al microfono di Gabriella Ceraso, Francesca Schraffl, responsabile comunicazione per il network europeo Alliance 2015:

“Sì, la gente si arrabbia, chiede dov’è l’acqua, dov’è il cibo e quindi è anche una situazione abbastanza delicata a livello sociale. La situazione nella capitale è abbastanza tragica. La gente vive ancora nelle tende, manca acqua potabile, manca da mangiare, mancano medicine, ci sono problemi di comunicazione, Internet va e non va, il telefono va e non va e c’è il grossissimo problema degli aiuti che non arrivano.”

Ed è crisi anche intorno all’aeroporto. La struttura  non riesce a far fronte all’anomalo traffico aereo per  il continuo arrivo di team di soccorsi e aiuti. In particolare l’India lamenta che le autorità aeroportuali nepalesi non hanno concesso tempestivamente la necessaria particolare  'clearance' (autorizzazione) agli aerei cargo indiani.

“Noi stiamo aspettando da due giorni il nostro carico di tende e anche oggi ci è stato detto che deve ancora partire da Dubai perché non hanno avuto l’autorizzazione dall’aeroporto di Kathmandu. Adesso si sono aperte strade con l’India e si sta cercando di mandare camion attraverso l’India direttamente.”

Fuori della capitale l’isolamento è anche peggiore e c’è l’illusione di trovare assistenza a Kathmandu. 

“Tutti cercano di fuggire per arrivare in una capitale che non è assolutamente attrezzata per gestire la gente che c’è, figuriamoci la gente che viene dalle zone rurali.”

Nella giornata di ieri segnata da proteste e scontri, anche la sorprendente notizia di superstiti a così tante ore dal terremoto di sabato: oltre a due ragazzi di 20 e 28 anni, è stato strappato alle macerie anche un bimbo di 4 mesi. Provato ma fuori pericolo.     








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