2015-05-03 13:59:00

Papa: difendere la vita umana. Di Noto: troppe violenze su minori


“Ogni persona umana sia sempre difesa e protetta”. All’appello di Papa Francesco al Regina Caeli ha fatto eco quello del presidente italiano, Sergio Mattarella, che in un messaggio ha sottolineato il bisogno di uno “straordinario impegno culturale per contrastare – scrive – fenomeni di omertà, di passiva accettazione, di indifferenza”, che favoriscono le violenze contro i minori. Contro di esse da 20 anni si batte l’Associazione “Meter”, in particolare per estirpare il crimine aberrante della pedofilia e della pedopornografia, che arriva a mietere vittime anche tra i neonati. Il fondatore di “Meter”, don Fortunato Di Noto, ricorda al microfono di Luca Collodi il sostegno sempre ricevuto dagli ultimi Papi e descrive la situazione attuale delle violenze contro l’infanzia, specie in Europa:

R. – Benedetto XVI, così come Papa Francesco, ogni anno hanno voluto dare un saluto speciale, un incoraggiamento. A  livello istituzionale, credo che queste forme così abiette di sfruttamento riguardo i bambini siano certamente una delle realtà che ci impongono non soltanto una riflessione, ma anche un’azione. Nel momento in cui mercifichiamo anche i bambini è certo che siamo di fronte ad una società che ha delle macchie, delle difficoltà nel crescere in maniera sana e coerente.

D. – La situazione degli abusi sull’infanzia purtroppo non è delle migliori in Italia ma anche in Europa …

R. – No, non è delle migliori, se pensiamo solo al report Meter del 2014 e ai 600 mila file di video e foto denunciati che corrisponderebbero a più di 400 mila vittime coinvolte di cui centinaia e centinaia di neonati. Questa è la dimostrazione che gli abusi sessuali sull’infanzia, ma anche il maltrattamento la trascuratezza l’abbandono, le situazioni di deprivazione affettiva, non avere i genitori, non avere punti di riferimento, siano problemi che riguardano l’Europa – che si trova al primo posto in base al nostro report – e con l’Italia che non è da meno. Si tenga presente che ogni anno normalmente, in linea generale, da statistiche sufficientemente veritiere si parla di 100 mila casi di maltrattamento sull’infanzia italiana. Se noi pensiamo alle nuove forme di schiavitù, alle periferie digitali che nascono per quanto riguarda la pedopornografia, al cyberbullismo, al modo con cui noi mercifichiamo il corpo dei bambini, ma anche delle persone vulnerabili e deboli, questo la dice lunga. Per questa ragione, la Giornata dei bambini vittime di violenza vuole essere veramente un momento di riflessione ma soprattutto una spinta ad agire. Non si tratta soltanto di una celebrazione, ma di una problema reale. Dobbiamo aiutare concretamente le vittime. Se penso alle oltre 1.250 vittime che abbiamo aiutato negli ultimi dieci anni… Questo significa che dobbiamo fare ancora di più.

D. – Internet, la rete, resta il luogo privilegiato per queste forme di schiavitù e per contatti anche tra adulti…

R. – Non vogliamo assolutamente demonizzare Internet, anzi è un grande dono che ci mette in rapporti di libertà, di economia, di sviluppo dei popoli. Però, è anche vero che la rete favorisce sempre di più l’aggregazione di criminalità, anche organizzata, la pedopornografia, la produzione ingentissima di materiale raffigurante bambini che vengono sfruttati sessualmente. Questa è anche legata al business economico che ogni anno arriva da avere una manovra quasi di uno Stato come l’Italia. E dall’altra parte, non dimentichiamo la questione degli adulti che vivono, naufragano in questa rete, con comportamenti che moralmente, ma anche a livello di sfruttamento del mondo dell’adulto, rasentano situazioni molto gravi.








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