2015-05-04 13:21:00

In Burkina Faso progetto Caritas contro malattie infettive


L’Organizzazione cattolica per lo sviluppo e la solidarietà (Ocades – Caritas), ente umanitario della Chiesa cattolica in Burkina Faso, lancia uno progetto di lotta contro le malattie infettive. Si tratta di una delle iniziative sanitarie più importanti nel Paese, flagellato da meningite, malaria, malnutrizione, mortalità materna ed infantile. Senza contare lo spettro dell’Ebola che, diffusosi in diversi Paesi dell’Africa occidentale, comincia ad essere una preoccupazione anche per il Burkina Faso. Fortunatamente, al momento non si registrano casi ufficiali di contagio.

Sottolineare l’importanza dell’igiene per prevenire la diffusione di malattie
Il programma di lotta contro le malattie infettive e l’ebola, spiega il sito www.egliseduburkina.org, è stato presentato a fine aprile a Ouagadougou, nel Centro medico “Paolo VI”. L’iniziativa ha per tema “Contributo al rafforzamento delle capacità delle strutture sanitarie e scolastiche, nella lotta contro le malattie infettive nel Burkina Faso”. Oltre, quindi, al consolidamento degli strumenti di sanità pubblica nel Paese, si vuole anche “fare dell’igiene personale una riflessione centrale per tutta la popolazione”, spiega mons. Justin Kinetega, vescovo di Ouagadougou e presidente della Commissione episcopale per la Pastorale sociale in Burkina Faso.

Scuole e strutture sanitarie cattoliche tra i destinatari del progetto
Con un costo di oltre 980 milioni di valuta locale, pari a 1,5 milioni di euro, il programma vedrà il coinvolgimento di 15 diocesi della Chiesa locale, attraverso i segretariati diocesani di Ocades. “I beneficiari – si legge ancora sul sito web – saranno 23 strutture sanitarie cattoliche del Paese che, aperte a tutte le fasce della popolazione senza distinzione di razza o religione, impiegheranno 345 operatori”. Il progetto raggiungerà, inoltre, 70 scuole e college cattolici. Durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, è stata avviata anche una seduta dimostrativa di lavaggio delle mani, mentre un kit sanitario d’urgenza è stato consegnato, simbolicamente, ad alcuni rappresentanti delle strutture beneficiarie. (I.P.)








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