2015-05-05 19:56:00

I sindacati della scuola: adesione allo sciopero dell'80%


Insegnanti e studenti oggi in piazza contro il provvedimento “La Buona Scuola” del governo. Per il sindacato l'adesione allo sciopero generale
nazionale oggi ha sfiorato quasi l'80%.  Il premier Renzi dice che il governo è pronto ad ascoltare e condividere, fermo restando il principio dell’autonomia. Giampiero Guadagni:

Il più grande sciopero per la scuola di sempre. Così i sindacati confederali hanno definito la protesta di oggi  contro la riforma del governo Renzi. Manifestazioni in sette città, le più partecipate a Roma e Milano, dove a fianco di insegnanti, personale della scuola e studenti, hanno sfilato i segretari generali di Cgil Cisl e Uil. Per Camusso, Furlan e Barbagallo la riforma crea una scuola di serie A e una di serie B  e non valorizza autonomia e partecipazione. Tra i motivi della protesta: le mancate risposte sul precariato, nonostante le 100 mila assunzioni attese; il rinnovo del contratto fermo ormai da sette anni; e i superpoteri riconosciuti ai presidi. Un punto questo sul quale si concentrano anche i politici presenti nelle piazze. Ad esempio,  Stefano Fassina, della minoranza Pd,  afferma che la scuola non può essere una caserma con un capo che comanda. Riferimento che sembra politicamente più ampio, destinato direttamente anche al  premier Matteo Renzi, che da parte sua apre al confronto a fa sapere di voler ascoltare la protesta.  Ma ribadisce: abbiamo intrapreso il percorso di grandi riforme e andremo avanti con la testa dura.

 

Uno dei punti più contestati della riforma è l’articolo che riguarda i poteri dei presidi, che potranno decidere di più della didattica all’interno degli istituti. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente dell’associazione dei presidi Anp Giorgio Rembado








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