2015-05-08 07:57:00

Supplica alla Madonna di Pompei per la pace e i cristiani perseguitati


Migliaia di fedeli si sono radunati oggi a Pompei per la Supplica di mezzogiorno alla Madonna del Rosario. A precedere l’antica preghiera una celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero, che nella sua omelia ha sottolineato come, anche tramite la preghiera del Rosario, può efficacemente realizzarsi “la Chiesa in uscita, desiderata e testimoniata” da Papa Francesco e si può “partecipare alla missione evangelizzatrice della Chiesa, essere missionario e visitare nella preghiera ogni angolo del mondo, farsi prossimo con essa alle sofferenze di ogni uomo, perché ogni ferita sia fasciata dall’amore misericordioso di Dio”. E sono tanti i pellegrini che in particolare nel mese di maggio raggiungono la cittadina campana proprio per recitare il Rosario nel Santuario di Pompei dedicato a Maria. Tiziana Campisi ha chiesto a mons. Tommaso Caputo, arcivescovo prelato di Pompei, quali preghiere rivolgere a Maria per il mondo di oggi:

R. – Preghiamo innanzitutto per la pace perché possa regnare davvero nei cuori degli uomini e in mezzo ai popoli. Soprattutto in quei luoghi dove più forti sono i conflitti. La nostra preghiera è anche per il Papa, per la Chiesa, perché docili all’azione dello Spirito continuiamo a testimoniare Gesù con la parola e con l’esempio. E un pensiero va anche ai cristiani perseguitati in tante parti del mondo, agli ammalati, a coloro che stanno vivendo difficili prove, sofferenze fisiche e morali, ai profughi. E penso alle nove donne e ai due bambini provenienti dall’Africa sui barconi della speranza che abbiamo accolto qui a Pompei nella nostra casa.

D. – Qual è il messaggio che da Pompei la Madonna vuole far giungere nei cinque continenti?

R. – Il messaggio che da oltre 130 anni parte da Pompei e arriva in tutto il mondo nasce dal Rosario, la preghiera mariana dal cuore cristologico che è il fondamento stesso del nostro Santuario. La Vergine Maria, donandoci la corona del Rosario, vuole invitarci a recitare con intensità questa preghiera che si rivela come un vero e proprio itinerario cristologico. Siamo portati per mano da Maria a conoscere meglio nostro Signore, ad imitarlo, soprattutto nei momenti difficili della nostra vita. E in questo mese di maggio, così come ad ottobre, ogni giorno alle 6.30 migliaia di persone iniziano la giornata con il buongiorno a Maria: un momento di preghiera alla Madonna che vuole anche essere un affidamento a Lei delle nostre giornate, delle nostre vite, di tutto il nostro essere.

D. - L’8 dicembre prossimo il Papa aprirà il Giubileo straordinario della Misericordia. A Pompei state pensando a iniziative specifiche?

R. - Anche noi apriremo la Porta santa, daremo vita a momenti specifici dedicati a diverse categorie di persone. Ma ciò che è più importante è la disposizione con la quale accoglieremo i pellegrini. Vogliamo fare nostre le parole di Papa Francesco. Il Papa ci ricorda che la Chiesa si deve fare eco della Parola di Dio, una parola che deve risuonare forte e convincente, parola che deve diventare gesto di perdono, di sostegno di aiuto, di amore. Il Papa ci ha ricordato che non dobbiamo mai stancarci di offrire misericordia e di essere pazienti nel confortare e perdonare. Maria è l’avvocata nostra, Maria è lì per intercedere per noi. Che la nostra miseria si possa incontrare con il cuore di Dio e così lasciarci coprire dalla misericordia di Dio per andare avanti. Tutti i giorni sperimentiamo cadute, ma l’importante è, coperti da tale misericordia, andare avanti, rialzarci e ricamminare nella nostra vita cristiana.

D. - Il messaggio di Maria e la misericordia: quale sintesi custodire nel cuore?

R. – Guardando a Maria, alla sua vita, possiamo veramente capire cosa sia la misericordia, cercare anche noi di viverla come ci invita a fare Papa Francesco perché se abbiamo creduto all’amore di Dio, anche noi potremo amare a nostra volta con quell’amore che si fa vicino ad ogni situazione di dolore e di bisogno. E vivendo così potremo essere testimoni dell’amore di Dio, aiutare quanti incontriamo a scoprire che anche verso di loro Dio è ricco di misericordia e grande nell’amore.








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