2015-05-09 13:07:00

Comunità di Taizè in festa per il 75.mo di fondazione


Per ricordare il centenario della nascita di frère Roger Schutz, la Comunità di Taizé celebra in Borgogna una giornata commemorativa con una presentazione della vita del fondatore attraverso percorsi informativi a scelta e una preghiera di rendimento di grazie. Quest’anno ricorrono anche il 75.mo anniversario di fondazione della comunità ecumenica e il 10.mo anniversario della morte di frère Roger, avvenuta il 16 agosto 2005 per mano di una squilibrata. Federica Bertolucci ha intervistato frère Marek, uno dei fratelli della Comunità di Taizè:

R. – Celebriamo dunque il centenario di frère Roger e per questo volevamo cominciare le celebrazioni di quest’anniversario con i nostri amici della regione di Taizé. Facciamo una celebrazione tutto il pomeriggio, iniziando alle tre con l’accoglienza degli arrivati e poi facciamo insieme una preghiera di ringraziamento per la sua vita nella nostra chiesa di Riconciliazione. Dopo la preghiera, invitiamo tutti i presenti alla comunità, alla nostra casa. Finiamo la giornata con la Preghiera per la Pace: mezz’ora di silenzio, la Preghiera della sera abituale della comunità alle 20.30.

D. – Oggi, la comunità di Taizé conta una centinaio di fratelli, cattolici e di diverse origini evangeliche, provenienti da 30 nazioni diverse. È corretto dire che la comunità è una parabola di comunione, cioè un segno concreto di riconciliazione tra cristiani divisi e tra popoli separati?

R. – È questo che frère Roger voleva. La comunità è un segno, una parabola – diceva lui – della comunione, della riconciliazione, dell’unità tra i cristiani, in primo luogo, ma anche di tutta la famiglia umana. Ogni giorno ci sforziamo di vivere questa parabola.

D. – Qual è il vostro impegno educativo con i giovani?

R. – I giovani vengono a Taizé molto numerosi in questi ultimi decenni. Non era un progetto di frère Roger all’inizio, ma sono venuti e allora abbiamo deciso di accoglierli. Gli incontri sono molto semplici: c’è soprattutto preghiera comune, poi riflessione basata sul Vangelo. Partendo dalla contemplazione, dalla preghiera, andare verso gli altri, soprattutto verso i poveri più isolati, portare la Buona novella.

D. – I fratelli cercano di condividere le condizioni di esistenza accanto ai più poveri, ai bambini di strada, ai carcerati e ai moribondi. La comunità è rimasta sempre la stessa o è cambiata in qualcosa?

R. – Sin dall’inizio, i fratelli partivano da Taizé per condividere la vita dei più poveri. Questo continua: adesso abbiamo cinque comunità, piccole fraternità sparse nel mondo sempre tra i più poveri, in Bangladesh, in Brasile, due comunità in Africa – in Senegal e in Kenya – in Corea del Sud. Cerchiamo di essere fedeli a questa intuizione di frère Roger e cioè che una vita monastica, una vita di preghiera, conduce sempre verso quelli che sono più bisognosi, più poveri. L’obiettivo della giornata di celebrazione dell’anniversario di frère Roger è soprattutto ringraziare Dio per tutto quello che fratel Roger ha fatto e che lui ci ha lasciato come una missione, un compito. Noi vogliamo ispirarci a questo ricco patrimonio che frère Roger ci ha lasciato e guardare al futuro.








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