2015-05-12 14:00:00

Costa d'Avorio: Plenaria vescovi su riconciliazione nazionale


La pacificazione tra i leader politici; l’unità all’interno dei partiti; il disarmo; il perseguimento della verità; una giustizia equa e il perdono: sono queste le condizioni per una vera riconciliazione nazionale in Costa d’Avorio. E’ quanto scrivono i vescovi del Paese africano nel loro messaggio in vista delle prossime elezioni politiche previste quest’anno. Un test importante dal quale dipende la stabilizzazione della pace raggiunta  dopo la nuova grave crisi post-elettorale che tra il 2010 e il 2011 aveva precipitato il Paese in un nuovo sanguinoso conflitto costato la vita a 3mila persone.

I rischi della diffidenza reciproca tra Governo e opposizione
Ad ispirare il messaggio, pubblicato ieri al temine della loro 101ª assemblea plenaria a Taabo, la preoccupazione per la situazione del Paese sul quale continuano a pendere persistenti tensioni etniche e politiche. Nonostante i progressi compiuti dalla Commissione Dialogo Verità e Riconciliazione (Cdvr),  sostituita a marzo dalla nuova Commissione nazionale per la riconciliazione e l’indennizzazione delle vittime (Conariv) – sottolineano i vescovi -, resta ancora molto dar fare: persiste, infatti, la diffidenza reciproca tra Governo e opposizione, che non esitano a strumentalizzare le divisioni etniche, alimentate anche dalla questione agraria ancora irrisolta.

La vera riconciliazione passa attraverso il dialogo
​I presuli sottolineano quindi che la vera riconciliazione passa attraverso il dialogo tra i nemici di ieri; l’impegno dei partiti per l’unità e la pace; il disarmo delle fazioni; la verità sui passati conflitti; la giustizia per le vittime e la richiesta di perdono da parte dei responsabili delle violenze.  Di qui innanzitutto l’appello ai leader politici a dare l’esempio ai propri militanti, “testimoniando in prima persona i valori umani e democratici che propongono nei loro programmi elettorali”. Questo significa rispetto per l’avversario  e fair play.  Analogamente, anche i militanti “dovranno dare prova di tolleranza, accettando il diritto ad avere opinioni diverse e trattando con equanimità gli avversari”.

Appello a giornalisti e giovani
I vescovi ivoriani si rivolgono quindi ai giornalisti affinché non contribuiscano con i  loro articoli ad accendere gli animi e ai giovani perché non si facciano strumentalizzare dai politici. Infine, l’appello alle autorità religiose: il loro compito – affermano -  è “di ricordare ai leader politici il vero senso del loro impegno che è prima di tutto un servizio alla comunità”.

L’assemblea dei vescovi della Costa d’Avorio si è tenuta dal 4 al 10 maggio. Tra i principali punti all’ordine del giorno, oltre alla riconciliazione nazionale, le celebrazioni dell’Anno della Vita consacrata. (L.Z.)








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