2015-05-12 16:12:00

Milano. La Diocesi prepara Ufficio per accogliere i separati


Nasce nella diocesi di Milano un Ufficio per accogliere e accompagnare gli sposi cattolici, o coniugati con fedeli cattolici, che sono giunti alla scelta di separarsi o vivono già l'esperienza della separazione. Aprirà l'8 settembre e vivrà una fase di sperimentazione di tre anni. L'idea è dell'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, che ha appena firmato il decreto istitutivo. Responsabile dell'ufficio sarà mons. Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale della diocesi milanese. Fabio Colagrande lo ha intervistato:

R. – L’Ufficio ha le sue radici proprio nell’esperienza sinodale in corso. Il cardinale Scola ha maturato questa decisione, che è sua, che è personale, e che ha presentato alla diocesi proprio durante il Sinodo, quando si è accorto che da molti padri e alla fine dalla quasi totalità – perché le mozioni sono state votate con un numero molto alto – si parlava di rimettere al centro la famiglia come soggetto dell’esperienza di fede e si chiedeva una particolare attenzione alle famiglie ferite. Allo stesso tempo, il cardinale diceva che riceveva dalla base, dai fedeli, più di una volta, questo riscontro: la fatica per chi stava vivendo come famiglia un momento di difficoltà a rivolgersi direttamente a un tribunale e chiedeva invece al vescovo di esercitare il suo ruolo di pastore e il suo ruolo paterno. Ecco allora l’idea dell’Ufficio: un ufficio pastorale che deriva direttamente dalla paternità del vescovo, che si vuole affiancare a queste persone per aiutarle a leggere quella situazione, a capire come il futuro sia sempre davanti a loro, perché Dio continua ad amarli e allo stesso tempo aiutarli a leggere con gli strumenti che la Chiesa dà la loro situazione per costruire passi possibili.

D. – A chi aprirà le porte questo Ufficio?

R. – Ovviamente, l’Ufficio non nasce sul nulla e non nasce dal nulla: il cardinale ringrazia e riconosce tutto il lavoro che fa la pastorale familiare di base, che fanno i consultori. Per cui, l’Ufficio si limita e si concentra sulle persone che stanno vivendo un momento di forte crisi coniugale, che hanno già deciso la separazione o si stanno orientando per la separazione. L’idea è proprio che l’Ufficio metta a fuoco quel momento e inizi con loro un dialogo su tutti i fronti, che permetta loro di ricostruire anche la loro esperienza di vita. Ecco perché l’Ufficio è stato assegnato al mio vicariato, perché io sono incaricato anche della pastorale familiare. L’idea è di armonizzare questo Ufficio con tutti gli strumenti che già abbiamo proprio per aiutare le persone che ci incontrano a capire e a gustare la tenerezza di Dio, che si fa vicina anche in questi momenti di sofferenza.

D. – Qualche giornale, mons. Bressan, ha titolato polemicamente “l’arcidiocesi di Milano aiuta le coppie a separarsi”. Come replica?

R. – No. Anzi, noi vorremmo fare il contrario. La diocesi di Milano aiuta tutti i fedeli a leggere e a discernere nel quotidiano, con le sue gioie e le fatiche, che cosa vuol dire continuare a seguire il Signore. Ecco perché l’Ufficio partirà ufficialmente l’8 settembre, anche se abbiamo già iniziato la sua costruzione proprio perché nel momento in cui si aprirà possiamo davvero essere operativi e aiutare le persone, che è quello che ci interessa.

D. – Uno dei primi obiettivi di questo Ufficio sarà, quando è possibile, una riconciliazione tra le coppie in crisi…

R. – Certo, con molto realismo. Però, l’idea è di aiutarli a vedere che il matrimonio è sicuramente un dono di grazia e che come tale è giusto salvaguardare, anzi nutrirlo. Allo stesso tempo, però, rimanendo realisti, perché la separazione addirittura è un istituto previsto dal Codice di Diritto Canonico: aiutarli quindi a leggere cosa voglia dire in quel momento nella loro vita continuare a essere fedeli al Signore, servirlo e soprattutto anche continuare a nutrire la Chiesa, come hanno iniziato a fare con il loro matrimonio e, allo stesso tempo, essere nutriti e sostenuti dalla Chiesa, fare l’esperienza della Chiesa madre.

D. – Nella linea del Magistero di Papa Francesco e delle indicazioni che sono finora uscite dal Sinodo, questo Ufficio – dove ve ne siano le condizioni – cercherà di agevolare anche l’accesso ai percorsi canonici per lo scioglimento del matrimonio…

R. – Per la nullità o lo scioglimento del matrimonio, esatto. Anche questo è un obiettivo per togliere qualsiasi aspetto di eccessiva giuridicità a quel percorso. L’idea, effettivamente, è che l’Ufficio vuole far vedere quelle due vie come possibili strumenti e non come un ulteriore aggravio in una situazione già difficile, ma semmai come un percorso che aiuta a ricostruire, anche spiritualmente, la vita dei fedeli.








All the contents on this site are copyrighted ©.