2015-05-12 18:46:00

Su Buona Scuola governo e sindacati ancora lontani. Fidae critica


Renzi ha definito utile il confronto di oggi pomeriggio con i sindacati sulla scuola. Ma Cgil, Cisl e Uil definiscono insufficienti le modifiche apportate al provvedimento. Insomma, è scontro aperto tra esecutivo e rappresentanti dei lavoratori. Giampiero Guadagni:

Le modifiche introdotte in commissione cultura alla Camera e illustrate dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini non sono sufficienti a far cambiare il giudizio molto critico dei sindacati. A distanza di una settimana dallo sciopero generale di categoria, Cgil Cisl e Uil sono andati a Palazzo Chigi  e hanno ribadito il loro dissenso rispetto a punti consideranti dirimenti. I sindacati in particolare dicono no all'accentramento delle funzioni e delle responsabilità dei dirigenti, peraltro ridimensionate nei lavori di commissione. E ancora: insistono sul superamento del precariato, chiedono che la valutazione dei docenti e la premialità di alcune scuole rispetto ad altre siano lasciate alla contrattazione con il sindacato. Infine, matita blu sul rinnovo contrattuale del settore, che manca ormai da sette anni.

Critiche anche dal mondo politico. Per il Movimento 5 Stelle la chiamata diretta affidata ai presidi rischia di moltiplicare fenomeni di abuso e di clientelismo. Renzi da parte sua osserva: il dialogo di oggi è utile e nei prossimi giorni risponderò alle domande. Il premier poi ribadisce: con la riforma Buona scuola l'Italia diventerà una superpotenza della cultura. Giovedì il disegno di legge approderà in aula alla Camera. Il governo stavolta non sembra intenzionato a porre la questione di fiducia.  

 

Nella Buona Scuola sono previste detrazioni per chi manda i figli alle scuole paritarie per un massimo di 400 euro l’anno. Abbiamo sentito padre Francesco Macrì, presidente della Fidae, la federazione che raggruppa le scuole cattoliche:

R. - Sono segnali minimi. Questa detassazione, di cui si parla, si riferisce ad un tetto massimo di 400 euro che poi, tradotto in ”soldoni”, significa 76 euro l’anno per ragazzo. E’ una nullità, però è un principio indubbiamente positivo.

D. - Anche per i prossimi provvedimenti – mi riferisco, per esempio, alla prossima Legge di stabilità – voi chiedete che i contributi diretti siano più “sostanziosi”…

R. - La situazione attuale è veramente irrisoria. Se si considera, poi, il contesto di crisi economica in cui si trova l’Italia e quindi le famiglie, le scuole paritarie a pagamento vivono una sofferenza insostenibile: sono costrette a chiudere. Vanno a morire molte scuole anche di eccellenza. Mentre sopravvivono i cosiddetti  “diplomifici”. Ecco perché noi chiediamo un aiuto al governo perché sostenga le buone scuole paritarie e intervenga pesantemente sui diplomifici.








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