2015-05-14 12:33:00

Immigrazione. Mons. Mogavero: buon accordo UE,ma fare di più


Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, l'Italia è pronta “a un'azione di polizia internazionale contro gli scafisti". Alfano ha anche definito “la caduta del 'muro' di Dublino” l’accordo raggiunto ieri a Bruxelles sulla redistribuzione dei migranti. Sull'intesa Alessandro Guarasci ha sentito mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo:

R. – Ritengo che questo provvedimento sia da apprezzare sotto il profilo del metodo. Sotto il profilo del merito, quindi circa la ripartizione delle quote o circa il numero massimo di persone che possono essere accolte, non ci siamo ancora. In ogni caso è già un segnale positivo che arriva dall’Europa e che muta in modo determinante gli orientamenti, le determinazioni di "Dublino II", che imponeva la residenza dei richiedenti asilo lì dove avevano ricevuto il provvedimento di accoglienza.

D. – Però, il problema che ci siano alcuni Stati europei che non vogliono comunque accogliere i migranti rischia di far saltare l’intero quadro, secondo lei?

R. – Credo sia importante una revisione dell’approccio culturale al fenomeno migratorio. Mi pare che il mutato atteggiamento della Germania, che sta aprendo un po’ gli orizzonti, possa essere molto importante per il peso che ha dal punto di vista politico e anche dal punto di vista economico e culturale.

D. – Il ministro Alfano ha detto anche che sono previsti, e così dice l’accordo, anche dei rimpatri. Non c’è il rischio di far passare tra i rimpatriati anche coloro che invece avrebbero diritto all’asilo?

R. – Bisognerà stare molto attenti e bisognerà evitare che questa situazione dei fenomeni migratori venga trattata in maniera approssimativa e con orientamenti che non tengano conto in maniera puntuale delle reali situazioni. I numeri oggi impongono anche un’accelerazione nelle procedure, perché troppo tempo si impiega per il riconoscimento dello stato di rifugiato.

D. – Come vede l’Italia alla testa di una coalizione internazionale, seppure sotto l’autorizzazione dell’Onu, che vada ad agire contro i trafficanti e magari anche a distruggere i barconi?

R. – Non so se distruggere i barconi sia un gesto che abbia una rilevanza significativa. Andare a bombardare i barconi mi pare più un gesto teatrale che un gesto efficace. Il contrasto all’azione devastante dei trafficanti deve essere fatto agendo sulle cause che determinano il trasmigramento di tanta gente. Bisogna che l’Europa abbia una voce sola e forte nei confronti dei Paesi che non rispettano i diritti delle persone con torture, con persecuzioni, perché sono questi la maggior parte dei migranti. I migranti di natura economica sono una parte residuale.








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