2015-05-15 08:07:00

Obama agli alleati del Golfo : cooperazione e alleanza rinforzate


Si è aperta una “nuova era di cooperazione” tra Stati Uniti e Paesi del Golfo per l’area che va dalla Siria allo Yemen.Così il presidente americano Barack Obama, tentando di rassicurare gli alleati arabi al termine del vertice tenuto nella residenza di Camp David. I timori sono legati all’espansione nell’area dell’influenza dell’Iran che Washington ha accettato come interlocutore legittimo nella trattativa sul nucleare. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Stretti tra i timori che l’Iran possa dotarsi dell’atomica e che accresca una influenza destabilizzante nell’area, come già accade col sostegno ai ribelli sciiti Houti nello yemen, i monarchi dei sei paesi del golfo–arabia saudita bahrein emirati koweit oman e qatar- arrivano a camp david con richieste precise e ne ottengono per lo più dichiarazioni di principio che dovrebbero tradursi in impegni concreti.Il presidente Obama promette vertici a cadenza regolare, il prossimo entro l‘anno a Riad, e soprattutto si vincola su protezione e sicurezza agli alleati e partner includendo l’uso della forza militare in caso di qualunque minaccia e aggressione esterna. Risposta unitaria anche alle difficili crisi regionali specie l’ascesa dello Stato islamico in siria e in Iraq. Nessuna parola sulle trattative tra teheran e washington sul nucleare: accordo quadro che attende la conclusione entro giugno e che Obama difende lasciando ai monarchi il timore che un nemico possa diventare non u alleato ma un interlocutre legittimo e forte senza sanzioni 

Si è aperta una “nuova era di cooperazione” tra Stati Uniti e Paesi del Golfo per l’area che va dalla Siria allo Yemen.Così il presidente americano Barack Obama, tentando di rassicurare gli alleati arabi al termine del vertice tenuto nella residenza di Camp David. I timori sono legati all’espansione nell’area dell’influenza dell’Iran che Washington ha accettato come interlocutore legittimo nella trattativa sul nucleare. Il servizio di Gabriella Ceraso

 

Stretti tra i timori che l’Iran possa dotarsi dell’atomica e che accresca una influenza destabilizzante nell’area, come già accade col sostegno ai ribelli sciiti Houti nello Yemen, i monarchi dei sei paesi del golfo– Arabia saudita, Bahrein, Emirat,i Koweit, Oman e Qatar- sono arrivati a Camp David con richieste precise e ne ottengono per lo più dichiarazioni di principio che dovrebbero tradursi in impegni concreti. Il presidente Obama promette vertici a cadenza regolare, il prossimo entro l‘anno a Riad, e soprattutto si vincola su protezione e sicurezza agli alleati e partner includendo l’uso della forza militare in caso di qualunque minaccia e aggressione esterna. Risposta unitaria anche alle difficili crisi regionali specie l’ascesa del cosiddetto Stato islamico in Siria e in Iraq. Nessuna parola chiara invece sulle trattative tra Teheran e Washington sul nucleare: accordo quadro che attende la conclusione entro giugno e che Obama difende lasciando ai monarchi il timore che un nemico come l'Iran possa diventare se non un alleato, ma un interlocutore legittimo e più forte tolte le sanzioni, come da accordo sul nucleare. 








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