2015-05-18 09:30:00

Francesco e le sfide per i consacrati in un libro di padre Spadaro


“Illuminate il futuro”. E’ il titolo di un volume curato da padre Antonio Spadaro che racconta la conversazione di Papa Francesco con i superiori generali degli Istituti religiosi maschili, avvenuta alla fine della loro 82.ma assemblea generale. Il libro, pubblicato da Ancora Editrice e nelle librerie dal 21 maggio, contiene anche una riflessione del direttore di “Civiltà Cattolica” su un intervento che l’allora vescovo Bergoglio tenne al Sinodo sulla Vita Consacrata, convocato da Giovanni Paolo II nel 1994. Alessandro Gisotti ha chiesto a padre Antonio Spadaro di soffermarsi sul libro e sul rapporto di Francesco con i religiosi, nel contesto dell’Anno della Vita Consacrata:

R. - Il Papa ha desiderato parlare apertamente, con grande franchezza e parresia - come lui ama dire - con i superiori generali degli ordini religiosi. Quindi, questo che viene pubblicato non è il testo di un discorso. Anzi, il Papa ha detto chiaramente che non aveva alcuna intenzione di fare discorsi o ascoltare discorsi. È il testo di una conversazione: quindi viva, vivace, non rigida. E allora, durante quest’anno, l’Anno della Vita Consacrata, abbiamo deciso di rendere pubblico questo testo in forma di libro, perché questo permette la meditazione attenta sul significato della vita religiosa nei nostri tempi.

D. – Quali sono i punti fondamentali che Papa Francesco mette a fuoco guardando alle sfide che oggi vivono i religiosi e le religiose?

R. – Direi innanzitutto un desiderio: il fatto di non rendere il carisma rigido e uniforme. Tutto il discorso del Papa è stato all’insegna della flessibilità, dell’attenzione, dell’ascolto: l’invito ai religiosi a sentirsi parte della Chiesa, di tutta la Chiesa, quindi del popolo fedele di Dio in cammino. Poi è stato un discorso di grandi sfide e quindi le enumero anche, nel saggio che scrivo, alla fine della conversazione. Un tema molto propositivo, in cui invita i religiosi non solo ad essere radicali – perché, dice il Papa, “tutti i cristiani devono essere radicali” – ma ad essere profeti; quindi – come dice il titolo – “a illuminare il futuro”. C’è un modello di Chiesa che viene fuori da questa conversazione: una Chiesa non chiusa in sé stessa, ma in profondo dialogo e ascolto delle esigenze reali, anche di quelle – come dice il Papa – “che noi non riusciamo neanche a comprendere”.

D. - Il volume propone anche una riflessione sull’intervento che l’allora vescovo Bergoglio pronunciò al Sinodo sulla Vita Consacrata del 1994: cosa si ritrova di quell’intervento in quello che vediamo oggi in Papa Francesco?

R. – Innanzitutto diciamo che è un intervento che nasce dall’esperienza, perché Papa Francesco è un religioso gesuita, quindi parla della vita religiosa per esperienza personale e diretta. Allora, nel 1994, parlava come vescovo ausiliare di Buenos Aires; e un tratto fondamentale di quel suo brevissimo discorso era proprio quello di considerare la vita religiosa all’interno della vita del popolo di Dio. Quindi non in maniera astratta, come una bolla isolata di devozione o come se il carisma fosse qualcosa di diverso e di separato rispetto alla vita ordinaria della Chiesa. Questi temi, in realtà, Papa Francesco li sta declinando adesso da Pontefice. Quindi, quel testo del 1994, che pubblichiamo nel volume, è un testo di riferimento che ci aiuta a comprendere anche come Papa Francesco intenda la vita religiosa, anche da Pontefice.

D. – Questo volume si rivolge naturalmente ai religiosi, alle religiose, peraltro appunto nell’anno della Vita Consacrata, ma non solo. Quali frutti si aspetta in chi leggerà, in chi si accosterà a queste pagine?

R. – Certamente la conversazione è stata fatta con delle persone precise: cioè i superiori generali degli ordini religiosi. E tuttavia, da questo discorso, emerge appunto una visione di Chiesa, non semplicemente una visione della vita religiosa. È un discorso di ampio respiro, molto attento alla realtà. Quindi, diciamo che è un discorso che si rivolge a tutti, non solo ai religiosi; i contenuti sono importanti per comprendere questa stagione della Chiesa, soprattutto in un momento in cui a volte sono difficili da comprendere perfino le sfide. Ecco, in questo il Papa Francesco è capace di dire con chiarezza qual è la direzione della Chiesa: che è una direzione di apertura  radicalmente missionaria, aperta alle grandi sfide.








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