Dopo il devastante terremoto che ha colpito il Nepal il mese scorso, circa un milione di bambini non saranno in grado di tornare a scuola e ciò evidenzia, secondo il portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq, la necessità che nell’emergenza venga affrontato anche il problema dell’educazione.
I bambini a rischio tratta, lavoro forzato e abusi
“L’appello per l’istruzione ha ricevuto solo l’1,3% dei finanziamenti necessari per
far ripartire il sistema educativo mettendo i bambini a rischio di tratta, lavoro
forzato e di abuso” ha detto Haq, sottolineando che lo stesso segretario generale
delle Nazioni Unite per l’educazione globale, Gordon Brown, ha dichiarato che i tragici
eventi del Nepal dimostrano l’urgente necessità di affrontare i problemi dell’educazione
nelle situazioni di emergenza e anche la necessità di un fondo umanitario globale
per finanziare azioni relative ad un aiuto immediato.
E' difficile che le scuole possano riaprire
Secondo un rapporto del ministero dell’istruzione del Nepal - riferisce l'agenzia
Misna - 12.550 classi e 1.016 sistemi di approvvigionamento idrico per le scuole sono
stati completamente distrutti. Inoltre 4.070 aule mostrano gravi crepe e altre 6.889
aule hanno subito danni minori. Il governo del Nepal ha rinviato la data di riapertura
delle sue scuole al 29 maggio, 15 giorni più tardi rispetto alla data precedente,
ma è improbabile che le scuole possano riaprire a causa delle strutture distrutte
e inagibili e della mancanza di spazi per nuove strutture temporanee. All’inizio di
questo mese, Tomoo Hozumi, rappresentante Unicef per il Nepal, ha detto che le scuole
dovrebbero essere riaperte in tempi brevi per ridurre al minimo i disagi per l’istruzione
e il rischio di violenza e di tratta. (P.L.)
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