2015-05-20 14:38:00

Approvata legge sugli ecoreati. Libera: colpito chi inquina


Passo storico per la salvaguardia dell’ambiente in Italia. Il Senato ha approvato il ddl sugli ecoreati. Il testo trasforma alcune contravvenzioni in delitti e introduce i nuovi reati di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e l'abbandono di materiale radioattivo, omessa bonifica e impedimento al controllo. Per ognuno di questi illeciti sono previsti anni di carcere e aggravanti in caso di lesioni o morte a una o più persone. Per un commento sul provvedimento Marco Guerra ha intervistato il direttore di Libera, Enrico Fontana:

R. – L’Italia da oggi è molto semplicemente un Paese più civile, perché quando questa legge entrerà in vigore chi inquina gravemente l’ambiente, chi lo saccheggia per ricavarne un illecito profitto, per accumulare ricchezze violando norme, regolamenti, autorizzazioni e causando danni seri all’ambiente, tutti questi personaggi verranno definiti per quello che sono: dei criminali. E’ una riforma di civiltà. Nel Codice penale c’è scritto finalmente che l’ambiente deve essere tutelato anche con questi strumenti. Forze dell’ordine e la magistratura potranno indagare e sarà proprio l’autorità giudiziaria, applicando questi delitti – l’inquinamento ambientale, il disastro ambientale, l’impedimento al controllo, l’omessa bonifica: chi non bonifica è un criminale – dicevo: sarà poi la magistratura a stabilirne la qualità, l’efficacia, a mettere nero su bianco che queste attività criminali sono per il nostro Paese appunto attività che vanno colpite duramente.

D. – Ci sono state anche grandi pressioni da parte di movimenti come “Libera”, per non parlare poi dell’impegno della Chiesa sul territorio in zone come la “Terra dei fuochi”…

R. – Il ruolo, il lavoro, l’impegno della Chiesa a partire dalla “Terra dei fuochi”, dalla provincia di Caserta, è stato straordinario nello svegliare, risvegliare le coscienze e oggi veramente la memoria non può che andare alle tante, tante vittime innocenti dell’ecomafia, a chi ha perso la vita per i traffici illegali dei rifiuti, per l’inquinamento dell’aria, per queste attività criminali impunite per anni. Il ricordo a loro, come va anche a chi ha perso la vita in questi anni indagando su questi fenomeni: sono persone a cui dobbiamo essere tutti in debito. E’ stato un ruolo fondamentale. “Libera” ha accompagnato le associazioni ambientaliste: tutte, unite, insieme, in una grande alleanza in nome del "popolo inquinato", senza la quale questo parlamento non avrebbe probabilmente approvato questa legge che è una legge di iniziativa parlamentare. Ecco: questa mi sembra un’altra cosa molto importante. Si sono messi insieme, d’accordo, hanno lavorato insieme tre forze politiche, non hanno badato di essere chi al governo, chi all’opposizione. Hanno lavorato intensamente per oltre due anni: decine di audizioni, commissioni, dibattiti in aula… Quella di oggi è una giornata storica, soprattutto pensando ai giovani, ai ragazzi, ai nostri figli, ai nostri nipoti che avranno – a differenza delle generazioni precedenti – un ambiente tutelato anche grazie al Codice penale del nostro Paese.

D. – La tutela del Creato è sempre stata al centro anche del magistero della Chiesa, anche di tante attenzioni di Papa Francesco. Questa legge può aiutare a creare una nuova coscienza ambientale nel popolo italiano?

R. – Io penso proprio di sì. Di questa legge si apprezzerà nel tempo soprattutto l’efficacia preventiva. Serve a chiarire e a mettere una riga tra un “prima” e un “poi”: inquinare l’ambiente era meno grave del furto di una mela. E c’è un “poi”: oggi l’ambiente è – almeno dal punto di vista penale – tutelato con maggiore efficacia. Penso a chi, leggendo questa legge e venendone a conoscenza, non solo si sentirà più tutelato ma avrà anche più forza nel denunciare i fenomeni di inquinamento che vede. Quante volte questa voglia di denuncia da parte dei cittadini è stata frustrata dal fatto che “va bè, io denuncio, faccio un esposto ma poi non succede nulla”. Questa legge aiuterà i cittadini ad avere il coraggio della denuncia, costringerà chi deve bonificare a fare le bonifiche, colpirà chi inquina dolosamente l’ambiente, aiuterà le imprese sane, le imprese pulite. Noi attendiamo tutti, anche con trepidazione, la prossima Enciclica del Papa sui temi dell’ecologia, del Creato. Perché dico con trepidazione? Perché c’è bisogno di uno scatto culturale. Questa legge è anche il segno di uno scatto culturale che c’è stato anche nella politica: bisogna saper riconoscere il buono, quando questo si verifica, in politica. Questo parlamento finalmente – c’è voluto del tempo, ma l’ha fatto – ha approvato una legge che va tutta quanta nell’interesse della tutela dell’ambiente e dei diritti dei cittadini.








All the contents on this site are copyrighted ©.