2015-05-21 12:57:00

Expo: padiglione su acqua e sviluppo sostenibile a Venezia


E’ pensato in particolare per i giovani e i bambini lo spazio dedicato a Venezia nell’ambito dell’Expo, visitabile appunto non a Milano ma nella città lagunare patrimonio mondiale dell’Unesco. A partire da oggi, tutti i giovedì dalle 18.30 alle 23.00, Expo Venezia–Aquae offre un padiglione, su iniziativa del Comune di Venezia, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e il Centro internazionale per la civiltà dell’acqua, di cui è direttore Eriberto Eulisse. Lo ascoltiamo nell’intervista di Fausta Speranza:

  

R. – Il tema ufficiale della Expo veneziana è proprio “Acqua, energia per la vita”. Il legame che c’è tra acqua e cibo, al centro dell’Expo, è evidente: l’acqua costituisce il nostro organismo dal 70 all’80 per cento, e tutto quello che mangiamo in qualche modo è fatto di acqua. Quindi è evidente che si dovesse pagare un tributo all’acqua, e Venezia è sicuramente una delle città più adatte a farlo. In questa bella città conosciuta in tutto il mondo, abbiamo migliaia di turisti ma pochi sanno che esiste una Laguna, oltre a Venezia, e pochi sanno che a essere iscritta nella lista del patrimonio mondiale non è solo la città storica, bensì tutta la sua Laguna che occupa un’area cento volte quella di Venezia. Venezia è in acqua ma non ha acqua: cosa vuol dire, questo? Che Venezia si trova ovviamente in una Laguna, come tutti sanno, e tuttavia non ha fonti di acqua dolce al suo interno. Quindi Venezia è l’esempio di territorio che ha dovuto organizzarsi, per gestire questa scarsità, fin dal Medioevo. Da sempre, da quando è sorta, Venezia ha trovato la propria fonte di sopravvivenza raccogliendo l’acqua piovana tramite le cisterne, i pozzi. E tutto questo ha fatto sì che l’architettura stessa della città sia stata costruita attorno a questo elemento centrale: i campi, le piazze erano funzionali, anzitutto, a raccogliere l’acqua piovana e al centro di qualsiasi “campo” che si visiti a Venezia noi troviamo, immancabilmente, il pozzo.

D. – Dunque, rimane centrale l’elemento dello sviluppo sostenibile …

R. – Sì. Lo sviluppo sostenibile e l’acqua si coniugano perfettamente, perché Venezia insegna com’è possibile sopravvivere in ambienti dove di acqua ce n’è poca, e questi sono anche gli scenari del futuro, gli scenari a livello globale. Questa è la lezione sulla sostenibilità che si vuole trasmettere oggi attraverso uno spazio interattivo.

D. – Nel padiglione c’è un’attenzione particolare a ragazzi e bambini …

R. – Certo. L’obiettivo è proprio quello di parlare alle nuove generazioni. Per questo si è pensato a uno spazio interattivo: di fronte a un grande schermo con la mappa della Laguna, si ritrova la propria ombra e muovendosi con le braccia si può aprire diverse sezioni del territorio e vedere cosa c’è in queste sezioni per quello che concerne appunto la civiltà dell’acqua, e quindi il patrimonio del canali storici navigabili, i manufatti idraulici come i pozzi, i ponti, i porti … Ecco, tutto questo è stato pensato non come un linguaggio passivo, ma proprio interagendo con le singole persone – i giovani, soprattutto – che trovano un modo divertente per scoprire la bellezza, ma anche la fragilità di questo ecosistema che è la Laguna di Venezia, emblema di tanti ecosistemi. E’ opportuno che noi già ci preoccupiamo di avere nelle nuove generazioni quei manager che sappiano poi gestire l’ecosistema. Oggi la Laguna non esisterebbe e Venezia sarebbe tutta terra se i veneziani da tempo non avessero applicato una serie di politiche proprio per la preservazione di questo equilibrio tra terra e acqua e tra acqua dolce e acqua salata. Questo è un tema molto complesso ma molto affascinante che vogliamo comunicare anzitutto in modo ludico, attraverso il gioco.

 








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