2015-05-21 14:00:00

Vescovi Colombia: no alla disumanizzazione della società


Promuovere e difendere la dignità ed i diritti di ogni persona, contrastando così la progressiva disumanizzazione della società: è l’esortazione della Conferenza episcopale colombiana (Cec), contenuta in una nota diffusa ieri. Nel documento, in particolare, si fa riferimento a recenti decisioni della Corte costituzionale del Paese, in favore dell’aborto e dell’eutanasia. Ribadendo che ogni persona umana è creata ad immagine e somiglianza di Dio, i presuli sottolineano la necessità di “perseguire il bene integrale dell’essere umano”, un compito che società e Stato devono portare avanti insieme.

Solidità del Paese si basa sulla difesa della vita, diritto fondamentale
La Cec denuncia, poi, “con profondo dolore” i quotidiani “attentati contro la dignità e contro i diritti di milioni di colombiani, specialmente i più svantaggiati”, perché “all’ingiustizia, alle disuguaglianze ed alla violenza si aggiunge una crescente erosione dei valori etici e morali in diversi ambiti sociali”. Di qui, la critica dei presuli alle decisioni della Corte costituzionale su aborto ed eutanasia che non hanno contribuito alla “solidità etica” del Paese, la quale “deve basarsi indubbiamente sulla difesa della vita come diritto fondamentale di ogni essere umano”.

Garantire a medici cattolici possibilità di seguire principi etici
“La Chiesa cattolica – prosegue la nota – vuole ancora una volta ribadire la sua ferma disapprovazione a questo grave smarrimento etico e morale. È gravissimo che diritti fondamentali come quello alla vita, alla libertà di coscienza o di religione, sanciti dalla Costituzione, siano ingiustamente limitati da organismi che dovrebbero essere garanti della Carta costituente stessa”. I vescovi ricordano, inoltre, il rispetto che la Chiesa cattolica ha sempre avuto nei confronti dell’ordinamento giuridico, “base fondamentale della società” e per questo chiedono al governo di garantire agli organismi cattolici, soprattutto a quelli medico-sanitari, “la possibilità di poter svolgere il proprio lavoro nella piena osservanza dei propri valori ed ideali”.

La vita è dono di Dio
“Incoraggiamo tutti gli operatori sanitari – scrive la Cec - a portare avanti, senza sosta, l’impegno per la tutela della vita di tutti i malati, soprattutto di coloro che si trovano in condizioni critiche ed apparentemente senza speranza”. Infine, i presuli di Bogotà esortano “tutti i cittadini di buona volontà” a “difendere la vita ed a proclamarla come dono di Dio e diritto fondamentale di ogni essere umano”.

23 maggio, Marcia per la vita contro eutanasia
A tal proposito, la Cec sostiene la nona edizione della Marcia per la vita, in programma il 23 maggio in 26 città della Colombia. Organizzata dalla piattaforma sociale “Uniti per la vita”, l’iniziativa ha per tema “Lasciamoli vivere!” e si schiera nettamente contro la pratica dell’eutanasia. “Nessuna persona può essere considerata un errore ed è inaccettabile pensare di poter uccidere qualcuno”, ha detto il nunzio apostolico in Colombia, mons. Ettore Balestrero, sottolineando che “nel volto di ogni uomo si vede il volto di Gesù”. (I.P.)








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