2015-05-22 14:16:00

Guida in arabo sul Vaticano firmata da mons. Farhat


E’ stato presentato all’Agustinianum  il volume “Il Vaticano, i suoi significati e i suoi monumenti”. Una guida interamente in arabo, pubblicata dalla Libreria editrice vaticana e firmata da mons. Edmond Farhat, arcivesco titolare di Byblos e già nunzio apostolico in diversi Paesi, tra cui Algeria, Tunisia e Libia. Alla presentazione c’era per noi Elvira Ragosta:

Partendo dalla tomba di Pietro, il volume di mons. Farhat spiega in arabo il significato e i monumenti del Vaticano: cos’è la Chiesa, come è composta, cosa sono i dicasteri; per poi passare allo spazio fisico e geografico del Vaticano. Foto schede e illustrazioni che accompagnano i fedeli e i turisti arabofoni, a Roma sempre più numerosi, tra le bellezze vaticane. Su come nasce questa pubblicazione l’autore, mons. Edmond Farhat:

"Perché il Vaticano,  prima di tutto, è un patrimonio universale, perché il mondo arabo è aperto alla cultura e particolarmente alla Chiesa cattolica dal tempo del Medio Evo. La Biblioteca Vaticana contiene più di 2.500 manoscritti arabi: il più antico manoscritto arabo nel mondo è conservato in Vaticano e probabilmente la più vecchia copia del Corano è nella Biblioteca Apostolica. Dunque l’interesse è stato sempre verso il Vaticano".

Nel suo intervento alla presentazione, il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, sottolinea come la pubblicazione della Libreria editrice vaticana trasforma uno strumento di accoglienza in un momento di approfondimento ed annuncio:

"E’ molto importante sia per il significato che hanno questi Paesi in questo momento della storia del mondo, sia anche perché apre ad una dimensione di una presenza nel mondo cattolico di tutti questi Paesi che sono di lingua araba e che hanno delle nostre comunità cattoliche o comunità cristiane e quindi aperte al dialogo ecumenico, aperte al dialogo interreligioso con musulmani. Avere una guida in lingua araba è una specie di porta di ingresso a questa realtà culturale del Vaticano e soprattutto di fede religiosa".

Una guida speciale e diversa dalle altre, ricorda Onorato Bucci, professore di Diriti orientali presso la Pontificia Università Lateranense, perché ripercorre gli antichi itinerari risalenti al quindicesimo secolo:

"Segue gli antichi itinerari e i Mirabilia Romae,  una tradizione che nacque niente di meno nel VII secolo, nel momento più buio della città di Roma. Questa tradizione voleva dire chiosare i movimenti di ricordi, di suggestioni e allora si mettevano una citazione di Ovidio, una citazione di Virgilio… La guida oggi – e non è colpa degli autori, ma è colpa di una tradizione ormai inveterata – deve spiegare il monumento: quindi quanto è alto, quanto è basso, quanti metri… Ma fa perdere il gusto. Il libro di mons. Farhat io vorrei che venisse tradotto in italiano, in francese, in tedesco perché i cittadini italiani, tedeschi, francesi ne gustino la serietà".








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