2015-05-22 15:16:00

Romero beato, Chiesa conferma 'opzione per i poveri'


Entusiasmo e gratitudine

"E' un momento di entusiasmo e di gratitudine verso il Signore e verso la Chiesa e in particolare verso Papa Francesco che, sono sicuro, ha voluto fortemente questo evento. In questi trentacinque anni ci sono stati infatti periodi in cui abbiamo dubitato molto che potesse mai arrivare questo giorno". Don Alberto Vitali, fondatore dell’Associazione Oscar Romero di Milano e coordinatore europeo  del Sicsal, Rete internazionale dei Comitati O. Romero, esprime così la sua gioia per la beatificazione dell'arcivescovo salvadoregno Oscar Romero, ucciso 'in odium fidei' a San Salvador, il 24 marzo 1980. 

Ridare dignità al popolo salvadoregno

"Il popolo salvadoregno che è stato calpestato per anni, prima e dopo l'epoca di mons. Romero, si è identificato sempre di più nella figura del suo pastore martire. Perciò, riconoscere il suo martirio, e dunque le cause per cui è stato ucciso, vuol dire ridare dignità al suo popolo. La Chiesa afferma infatti oggi ufficialmente che mons. Romero non ha sbagliato in ciò che ha detto e fatto, così come taluni hanno continuato a sostenere per anni, anche tra gli uomini di Chiesa". 

Conferma dell'opzione per i poveri

"Ma la beatificazione ha un gran valore anche per la Chiesa latino-americana - spiega don Vitali - perché Romero è stato ucciso per essersi messo dalla parte dei poveri. E, nel contesto del dibattito sulla 'teologia della liberazione', c'è stato in passato chi ha attaccato l'opzione preferenziale per i poveri. Oggi si afferma invece che questa scelta preferenziale, fatta dalla chiesa latino-americana prima a Medellin e poi a Puebla, era una scelta giusta e legittima, in linea con il Vangelo". 

Martire in difesa della giustizia del Regno

"E questo fatto - conclude il biografo di Romero - ha un forte valore anche per tutta la Chiesa universale. In questi anni si è discusso molto, infatti, se mons. Romero potesse essere proclamato beato, visto che era stato ucciso da correligionari, in un contesto fortemente cattolico. Basandosi sul fatto che il Codice di diritto canonico permette il riconoscimento del martirio solo quando avviene in 'odium fidei', qualcuno affermava infatti che non fosse possibile, in questa circostanza. Il fatto che ora la Chiesa riconosca questo martirio significa invece che la difesa della giustizia, quella che Gesù chiamava 'giustizia del Regno', è un elemento essenziale, imprescindibile per la nosta fede. Per cui, con questa beatificazione, la Chiesa ci dice che, per essere veramente cristiani, non si può non mettersi dalla parte dei poveri nella difesa dei loro diritti e nella ricerca della giustizia".








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