Il genio femminile “possa manifestarsi pienamente”, perché Dio ha “arricchito” la donna di “doni incommensurabili”, facendola capace di ricomporre conflitti, sanare ferite, tenere unite le persone. È l’auspicio di Papa Francesco nel messaggio indirizzato al cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace che ha organizzato la conferenza internazionale sul tema “Donne verso l’agenda per lo sviluppo post-2015: quali sfide dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs)”? L’evento, a Roma fino a domani, è stato realizzato assieme alla World Union of Women’s Catholic Organisations e alla World Women’s Alliance for Life and Family e segue la Conferenza Internazionale del 2009 su “Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani”. Il servizio di Giada Aquilino:
Difesa vita da concepimento a termine naturale
Difendendo il diritto alla vita, facciamo in modo che ogni “vita - dal concepimento
al suo termine naturale - possa essere” dignitosa e libera da “piaghe” quali fame,
povertà, violenza e persecuzione. Lo scrive Papa Francesco al cardinale Turkson, sottolineando
come la Conferenza in corso a Roma metta in evidenza le “istanze promosse dall’universo
cattolico femminile nei processi internazionali” in preparazione alla nuova agenda
Onu per lo sviluppo post-2015. Le questioni legate alla vita, ricorda ripercorrendo
l’Enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, sono “intrinsecamente connesse
a quelle sociali”.
Sfide e problemi delle donne nel mondo
Oggi, annota Francesco, le donne si trovano ad affrontare sfide e problematiche differenti.
Nel mondo occidentale “subiscono ancora, a volte, discriminazioni in campo lavorativo”;
spesso sono “forzate a scegliere tra lavoro e famiglia”; la loro vita di fidanzate,
mogli, madri, sorelle, nonne “non di rado conosce purtroppo la violenza”. Nei Paesi
in via di sviluppo e in quelli più poveri, prosegue, le donne portano “sulle spalle
il peso maggiore”: percorrono chilometri in cerca di acqua, muoiono “nel dare alla
luce un figlio”, vengono “rapite a fini di sfruttamento sessuale” o forzate a sposarsi
in età troppo giovane o contro la loro volontà, a volte “viene addirittura loro negato
il diritto alla vita solo perché di sesso femminile”.
Possa manifestarsi genio femminile
Eppure Dio, rimarca il Papa, ha “arricchito” la donna di “doni incommensurabili”,
“facendola capace di comprensione e di dialogo per ricomporre i conflitti grandi e
piccoli”, di sensibilità per “sanare le ferite e prendersi cura di ogni vita, anche
a livello sociale”, e di misericordia e tenerezza “per tenere unite le persone”. Questi
aspetti, insieme ad altri, precisa Francesco, “fanno parte di quel ‘genio femminile’
che è necessario possa manifestarsi pienamente”, a beneficio della società. L’auspicio
del Papa per quanti “impegnati nella difesa della dignità delle donne e nella promozione
dei loro diritti” è a lasciarsi “guidare dallo spirito di umanità e di compassione
nel servizio al prossimo”. La competenza professionale, conclude, sia la “prima fondamentale
qualità”, ma “senza individualismo” né “mero attivismo”, bensì con impegno generoso.
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