2015-05-23 12:35:00

Vescovi Belgio e Usa: appello per mondo senza armi nucleari


Sostenere, con parole ed azioni, la prospettiva di un mondo senza armi nucleari: questo l’appello lanciato dalla Conferenza episcopale belga al governo locale, in occasione della nona Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione (Tnp) che si è conclusa ieri, venerdì 22 maggio, presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite di New York. Si tratta, in sostanza, dell’aggiornamento periodico dell’accordo internazionale sul disarmo nucleare, un percorso iniziato 45 anni fa e che viene rivisto ogni cinque anni.

La detenzione di armi nucleari è immorale
“I vescovi – si legge in una nota ufficiale – ribadiscono con forza che la detenzione di armi nucleari è immorale, perché l’alta capacità di distruzione di cui sono dotati tali armamenti non si basa su alcun fondamento giuridico né, tanto meno, morale”. Ricordando, inoltre, i numerosi appelli di Papa Francesco e della Santa Sede allo smantellamento delle armi nucleari, la Chiesa del Belgio ribadisce che “la coesistenza pacifica – continua la nota – non si ottiene minacciando o dissuadendo l’altro e neppure suscitando in lui la paura, addirittura a livello internazionale”. Di qui, il richiamo al fatto che “la responsabilità etica che sta dietro all’eliminazione delle armi nucleari si basa non solo sui Paesi detentori o produttori di tali armamenti, ma anche su coloro che ne tollerano la progettazione, la realizzazione e lo stoccaggio, Paesi tra i quali figura il Belgio”.

Coesistenza pacifica sia accompagnata dal rispetto della persona umana
Sottolineando, quindi, che “la maggior parte delle nazioni è favorevole al divieto delle armi nucleari”, i vescovi ribadiscono che, “come già accaduto per le mine e le armi a sottomunizioni, il Belgio può giocare un ruolo significativo ed essenziale, nella comunità internazionale, per compiere passi avanti concreti” nel percorso di disarmo e creare, così, “le condizioni necessarie per l’instaurazione di una coesistenza pacifica, accompagnata dal rispetto della persona umana”.

Preservare Trattato di non proliferazione nucleare
Sulla stessa linea si pone anche il presidente del Comitato per la pace e la giustizia internazionali della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, il vescovo di Las Cruces, mons. Oscar Cantù, che in una lettere al segretario di Stato John Kerry chiede di intensificare gli sforzi per portare avanti il disarmo nucleare e porre così le basi del successo di una conferenza multilaterale da organizzare a New York. In un mondo multipolare, dove ci sono rischi di proliferazione nucleare e di terrorismo nucleare, spiega mons. Cantù, “è imperativo che ci si muova sistematicamente e inesorabilmente verso il disarmo e la messa in sicurezza dei materiali nucleari. Preservare il Trattato di non proliferazione è una pietra angolare di questo sforzo”.

Avviare negoziati seri per un trattato per la riduzione del materiale fissile
Il presule, poi, ribadisce la necessità di avviare negoziati seri su un trattato per la riduzione del materiale fissile e altre misure preventive. Da ricordare che, per la Chiesa, limitare gli armamenti nucleari significa anche liberare importanti risorse economiche che potrebbero essere usate per assistere fasce di popolazione in condizioni di indigenza. Su questo tema era intervenuto anche Papa Francesco nel messaggio per la terza Conferenza sull’impatto umanitario delle armi nucleari, tenutasi a Vienna l’8 e 9 dicembre scorsi. (I.P.)








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