2015-05-24 14:00:00

Spagna, vescovi: Eucaristia è antidoto all’indifferenza


La “globalizzazione dell’indifferenza”, che Papa Francesco definisce come il grande male del nostro tempo, è il punto di partenza del messaggio della Commissione episcopale della Pastorale sociale spagnola, in occasione della solennità del Corpus Domini, che si celebra domenica 7 giugno. La dolorosa realtà di povertà, di violenza, di abbandono e di ingiustizia nella quale vivono milioni di persone nel mondo “ha bisogno di una trasformazione dei cuori”, affermano i vescovi che invitano a contemplare, celebrare e adorare Gesù Crocifisso nel sacramento dell’Eucaristia come mezzo efficace per sconfiggere e superare l’indifferenza.

Eucaristia può trasformare cuore dei credenti
“L’eucaristia ha il potere di trasformare il cuore dei credenti e rendere possibile il passaggio dalla globalizzazione dell’indifferenza alla globalizzazione della carità”, si legge nella nota. I presuli iberici ricordano, poi, che entrare in comunione con i sentimenti di Cristo morto e risorto apre la mente ed allarga il cuore, così che si possano accogliere i fratelli, specialmente i più bisognosi ed emarginati. In questo senso, il testo ricorda le parole di Benedetto XVI che ha definito l’eucaristia come “una specie di antidoto” all’individualismo.

No all’indifferenza
Di fronte alla moltitudine di fratelli che soffre, i vescovi invitano i fedeli a non restare indifferenti davanti alla morte violenta di migliaia di cristiani in diverse parti del mondo ed alle migliaia di migranti che si accalcano alle frontiere europee per fuggire da guerre, fame e violenze, alla ricerca di condizioni di vita migliori e del rispetto della loro dignità. Quindi, la Chiesa di Madrid chiama a collaborare tanti cristiani e non cristiani che, nonostante la corruzione e le difficoltà quotidiane, agiscono con onestà e lavorano per la giustizia e la solidarietà; l’esortazione è a non restare indifferenti davanti alla povertà ed alla fame nel mondo, soprattutto perché l’umanità dispone delle risorse e dei mezzi per sconfiggerle, come propone la campagna lanciata nei mesi scorsi della Caritas Internationalis ed intitolata “Una sola famiglia, cibo per tutti”.

Donare se stessi agli altri per rompere circolo vizioso dell’individualismo
Inoltre, il messaggio episcopale esorta i fedeli a non dimenticare le migliaia di persone e di famiglie che in Spagna non trovano lavoro, vivono in situazioni di precarietà e disperazione o sono oggetto della tratta di esseri umani, in particolare le donne costrette alla prostituzione, che costituisce la nuova schiavitù del XXI secolo. “Di fronte alle proposte culturali e sociali di oggi che generano tanta emarginazione e sofferenza, siamo chiamati a lasciarci coinvolgere dalla realtà e dalla situazione sociale dei nostri fratelli che soffrono” prosegue il documento, che poi invita a “rompere con urgenza il circolo vizioso che isola e porta all’individualismo e che rende difficile la crescita del cuore nell’amore e nella misericordia”. “La chiave per uscire dall’indifferenza - concludono i vescovi spagnoli - è la donazione di se stessi agli altri, all’insegna di Gesù”. (A.T.)








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