La “globalizzazione dell’indifferenza”, che Papa Francesco definisce come il grande male del nostro tempo, è il punto di partenza del messaggio della Commissione episcopale della Pastorale sociale spagnola, in occasione della solennità del Corpus Domini, che si celebra domenica 7 giugno. La dolorosa realtà di povertà, di violenza, di abbandono e di ingiustizia nella quale vivono milioni di persone nel mondo “ha bisogno di una trasformazione dei cuori”, affermano i vescovi che invitano a contemplare, celebrare e adorare Gesù Crocifisso nel sacramento dell’Eucaristia come mezzo efficace per sconfiggere e superare l’indifferenza.
Eucaristia può trasformare cuore dei credenti
“L’eucaristia ha il potere di trasformare il cuore
dei credenti e rendere possibile il passaggio dalla globalizzazione dell’indifferenza
alla globalizzazione della carità”, si legge nella nota. I presuli iberici ricordano,
poi, che entrare in comunione con i sentimenti di Cristo morto e risorto apre la mente
ed allarga il cuore, così che si possano accogliere i fratelli, specialmente i più
bisognosi ed emarginati. In questo senso, il testo ricorda le parole di Benedetto
XVI che ha definito l’eucaristia come “una specie di antidoto” all’individualismo.
No all’indifferenza
Di fronte alla moltitudine di fratelli che soffre,
i vescovi invitano i fedeli a non restare indifferenti davanti alla morte violenta
di migliaia di cristiani in diverse parti del mondo ed alle migliaia di migranti che
si accalcano alle frontiere europee per fuggire da guerre, fame e violenze, alla ricerca
di condizioni di vita migliori e del rispetto della loro dignità. Quindi, la Chiesa
di Madrid chiama a collaborare tanti cristiani e non cristiani che, nonostante la
corruzione e le difficoltà quotidiane, agiscono con onestà e lavorano per la giustizia
e la solidarietà; l’esortazione è a non restare indifferenti davanti alla povertà
ed alla fame nel mondo, soprattutto perché l’umanità dispone delle risorse e dei mezzi
per sconfiggerle, come propone la campagna lanciata nei mesi scorsi della Caritas
Internationalis ed intitolata “Una sola famiglia, cibo per tutti”.
Donare se stessi agli altri per rompere
circolo vizioso dell’individualismo
Inoltre, il messaggio episcopale esorta i fedeli a
non dimenticare le migliaia di persone e di famiglie che in Spagna non trovano lavoro,
vivono in situazioni di precarietà e disperazione o sono oggetto della tratta di esseri
umani, in particolare le donne costrette alla prostituzione, che costituisce la nuova
schiavitù del XXI secolo. “Di fronte alle proposte culturali e sociali di oggi che
generano tanta emarginazione e sofferenza, siamo chiamati a lasciarci coinvolgere
dalla realtà e dalla situazione sociale dei nostri fratelli che soffrono” prosegue
il documento, che poi invita a “rompere con urgenza il circolo vizioso che isola e
porta all’individualismo e che rende difficile la crescita del cuore nell’amore e
nella misericordia”. “La chiave per uscire dall’indifferenza - concludono i vescovi
spagnoli - è la donazione di se stessi agli altri, all’insegna di Gesù”. (A.T.)
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