2015-05-25 14:31:00

Nepal a un mese dal terremoto. Caritas: aiuto per la ricostruzione


La terra trema ancora in Nepal: quattro le scosse registrate in sei ore, tutte di magnitudo superiore ai 4 gradi. Sono nuove repliche del terremoto di quasi 8 gradi che il 25 aprile scorso ha ucciso oltre ottomila persone. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

A un mese dal terribile sisma che ha devastato il Nepal, le scosse continuano, e il governo chiede di non dimenticare. Oltre 8.600 i morti, quasi 17 mila feriti, e a preoccupare ora sono soprattutto gli sfollati: circa tre milioni che a breve si troveranno senza riparo di fronte alla stagione dei monsoni, ormai alle porte. In molte zone si rischiano le frane e si cerca di individuare luoghi sicuri dove spostare le tendopoli. Le autorità del Paese richiamano l’attenzione del mondo, e lanciano appelli per nuovi fondi. Il denaro, assicurano, sarà utilizzato con efficienza e trasparenza per la ricostruzione che prenderà il via una volta terminata l’opera di assistenza ai sopravvissuti. Due miliardi di dollari l’importo che Kathmandu ritiene necessario per l’intervento, e che spera di coprire quasi interamente con l’aiuto delle altre nazioni. A giugno si prevede una conferenza internazionale di Paesi donatori per raccogliere il necessario a ricostruire case, scuole e ospedali. La testimonianza di padre Pius Perumana, direttore della Caritas Nepal:

R. – Oggi è un mese esatto dal terremoto, ma la terra continua a tremare, ancora in tanti villaggi non ci sono le strade. Ci sono problemi per portare gli aiuti e poi per distribuirli, i villaggi nelle campagne, sulle montagne, sono tagliati fuori. Non solo noi della Caritas, anche il governo e altre agenzie si stanno muovendo, ma la situazione è così ampia e nessuno era preparato. Adesso il problema è la logistica: il nostro è un aeroporto piccolo, e non è possibile portare molte cose. Gli aiuti devono arrivare via terra e quindi dall’India o dalla Cina.

D. – Le autorità stanno lanciando importanti appelli affinché si possano reperire i fondi per la ricostruzione che verrà però avviata soltanto tra qualche mese …

R. – La ricostruzione sarà un processo lungo che durerà almeno tre anni, quindi ora stiamo facendo il possibile, però per la ricostruzione abbiamo bisogno di tanti aiuti! L’altro ieri ho parlato con il primo ministro, e anche lui diceva che il Paese ha bisogno di aiuto per la ricostruzione. Questo sarà un problema grave, perché in Nepal sono crollate la metà delle case, quindi dopo il monsone ci sarà bisogno di aiuto per avviare la ricostruzione. Anche le scuole sono state distrutte, e adesso c’è il problema di riprendere le scuole. I bambini non hanno i libri, non hanno niente… hanno solo i vestiti che indossano. Riprendere le scuole, questo è un problema grave nell’immediato. Nell’appello che faccio, dico che abbiamo bisogno di aiuto finanziario dopo settembre, quando ricomincerà la ricostruzione.








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