Il quartiere cristiano di Sanda, nella zona più antica di Lahore, è stato teatro di nuova violenza, ieri pomeriggio, in seguito a un caso di blasfemia. “La polizia è intervenuta tempestivamente, fermando sul nascere ed evitando la violenza di massa. Oggi i rangers presidiano la zona e la situazione è del tutto sotto controllo” riferisce all’agenzia Fides Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione “Giustizia e Pace” dei vescovi pakistani (Ncjp), minimizzando l’accaduto, dopo rapporti allarmistici ed esagerati diffusi da alcuni mass media. “Non ci sono stati né morti, né feriti. Nessuna chiesa è stata bruciata.
La Chiesa invita a non cedere agli allarmismi
Alcuni manifestanti hanno gettato sassi e tentato di penetrare e saccheggiare la chiesa
cattolica di san Giuseppe, ma non ci sono riusciti per il pronto intervento delle
forze dell’ordine che hanno fermato e anche incriminato alcuni aggressori. Alcune
case private di fedeli cristiani del distretto hanno subito danni, ma non rilevanti”
spiega il direttore, chiedendo di non cedere agli allarmismi. “Vi sono persone e gruppi
che tendono ad ampliare gli incidenti e le violenze sui cristiani, per propri interessi
personali o anche per motivi economici. Bisogna stare molto attenti a diffondere notizie,
che spesso vengono all’origine manipolate” nota Chaudhry.
Accusato di blasfemia un uomo mentalmente disabile
L’episodio è stato scatenato da un presunto caso di blasfemia. Ieri la polizia, ricevuta
una segnalazione, aveva arrestato un uomo per la presunta dissacrazione di alcune
pagine del Corano. A carico del cristiano Humayun Faisal Masih è stato quindi registrato
un caso di blasfemia secondo l’art 295-b del Codice penale (profanazione del Corano).
L’uomo, mentalmente disabile, è accusato da alcuni musulmani di aver bruciato pagine
del libro sacro all’islam. Alcuni passanti lo hanno denunciato. Dopo l’arresto, un
gruppo di persone ha iniziato a raccogliersi presso la stazione di polizia, compiendo
atti violenti, ma gli agenti hanno disperso la folla. I manifestanti hanno allora
cercato di rivolgere la loro rabbia verso il quartiere cristiano, ma la polizia ha
controllato la situazione.
La Chiesa invita al dialogo
Padre James Channan, Domenicano, direttore del “Peace Center” di Lahore, nota a Fides:
“E’ un clichet che si ripete: accuse di blasfemia, tutte da verificare, a cui seguono
violenze di massa. E’ già accaduto in passato. I cristiani sono terrorizzati perché
all’improvviso possono essere attaccati. Secondo la legge sulla blasfemia, esiste
una procedura da rispettare e a nessuno dev’essere consentito di farsi giustizia da
sé. Le istituzioni e la polizia devono garantire sicurezza e giustizia. D’altro canto
noi possiamo operare per contenere e contrastare la cultura dell’odio che gruppi estremisti
diffondono nella società, operando per il dialogo e l’armonia”. (P.A.)
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