2015-05-26 13:54:00

Nigeria. Unicef: Boko Haram sfrutta i bambini-kamikaze


Ancora raid nel nordest della Nigeria, dove l’esercito ha bombardato quattro villaggi al confine del Camerun, controllati dalle milizie islamiche di Boko Haram. Intanto, l’Unicef comunica che nei primi cinque mesi del 2015 tre quarti dei 27 attentati suicidi avvenuti nel Paese sono stati commessi da donne e bambini. Il servizio di Michele Raviart:

Continuano i tentativi dell’esercito nigeriano di riconquistare i villaggi controllati dalla setta islamica Boko Haram. Pochi giorni fa l’ultimo raid, in cui sono stati rasi al suolo quattro villaggi nello Stato del Borno. Ancora non è stato ufficializzato il numero delle vittime degli attacchi, che sono durati sei ore. Molti civili erano già scappati in Ciad e Camerun all’arrivo degli islamisti e anche i sopravvissuti ai raid governativi hanno trovato rifugio oltreconfine. Intanto, nello stato di Adamawa, dichiarato “liberato” dell’esercito lo scorso marzo, dieci persone sono state uccise a colpi di machete da Boko Haram. Esercito e islamisti combattono nella foresta di Sambisa e alcune zone sono state messe in sicurezza.

Riferisce l’agenzia Misna che la maggior parte dei 25 sacerdoti della diocesi di Maiduguri, fuggiti a causa di Boko Haram, sono potuti rientrare e hanno ricominciato a gestire seminari e collegi. La crisi però continua e a farne le spese sono i più deboli. Secondo l’Unicef, sono 743 mila i bambini sradicati dalle loro famiglie nei tre Stati in cui Boko Haram è più forte. In aumento anche gli attentati suicidi: nel 2014 erano stati 26, mentre quest’anno sono già 27. La maggior parte di questi commessi da minori. “I bambini sono le prime vittime, non i responsabili”, spiega il rappresentante Unicef in Nigeria Jean Gough, “sono sfruttati intenzionalmente dagli adulti, nel modo più terribile possibile".








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