2015-05-27 13:56:00

Il Movimento Apostolico rilancia il suo impegno missionario


Settimo Convegno Nazionale del Movimento Apostolico questo pomeriggio all’Auditorium Conciliazione di Roma sul tema: “La gioia del Vangelo, sorgente del nuovo umanesimo”. In mattinata i convegnisti, provenienti dall’Italia e da diversi Paesi, hanno partecipato all’Udienza generale. Interverranno all’incontro mons. Vincenzo Bertolone,  arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, diocesi in cui è nata la spiritualità del Movimento e mons. Filippo Santoro, arcivescovo di  Taranto. In serata oltre 100 giovani presenteranno la sacra rappresentazione “Ester il musical”,  della presidente Cettina Marraffa, autrice di numerose opere sacre e teatrali. Ma che cos’è il Movimento Apostolico? Federico Piana lo ha chiesto all’assistente ecclesiastico don Gesualdo De Luca, vicario episcopale nella diocesi di Catanzaro-Squillace e docente di antropologia teologica nell’Istituto Teologico calabro:

R. – E’ un movimento ecclesiale nato a Catanzaro nel 1979, tramite la signora Maria Marino, che ne è l’ispiratrice, la fondatrice. Una donna umile, semplice, che ha un rapporto vivo col Vangelo, tocca i cuori e li sveglia alla fede. E una volta che la fede è svegliata va formata, per cui c’è tutta un’opera di educazione alla fede, di catechesi. E la fede, una volta svegliata e formata, va donata. Nasce da qui tutta l’opera della missione: l’inserimento concreto all’interno delle parrocchie, il volontariato, le opere di carità spirituale e materiale, la cooperazione missionaria … E all’interno di questo cammino di formazione vera e di lavoro apostolico nelle parrocchie - perché ognuno è inserito come catechista e animatore liturgico, operatore della carità - sono già nati 80 sacerdoti e anche un istituto secolare femminile che ha già 50 membri. Con tutto questo noi ci sforziamo di vivere quello che già San Giovanni Paolo II nell’udienza al Movimento del 16 agosto 1987 ci aveva detto: “Date una nuova anima al mondo”.

D. – Oggi questo Convegno del Movimento Apostolico. Il tema è molto bello “La gioia del Vangelo sorgente del nuovo umanesimo”: perché questo tema?

R. – Perché ci siamo messi in ascolto della voce del Santo Padre, nell’Evangelii gaudium e poi della voce del magistero della Chiesa italiana che sta andando a celebrare il suo prossimo Convegno “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Noi abbiamo la percezione e l’esperienza che lo Spirito di Dio dà, come frutto, la gioia. Quando si accoglie Cristo e la sua Parola, nasce la gioia nel cuore e questa gioia non si può contenere, bisogna donarla. E nel donare Cristo, la sua Parola, nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa, noi siamo convinti che può nascere un uomo nuovo e oggi c’è bisogno di costruire quest’uomo nuovo. Infatti: che uomo stiamo costruendo? Un uomo preso dall’ideologia gender, un uomo egoista, corrotto, un uomo che pensa solamente a se stesso, come ci ricorda sempre il Santo Padre. Dobbiamo creare un’altra società, dobbiamo creare l’uomo nuovo in Cristo. Cristo è l’uomo nuovo. E dobbiamo conformare a lui ogni creatura, questo è il nostro cammino e la nostra volontà. D’altra parte il Movimento Apostolico è missionario e accogliendo questo invito del Santo Padre nell’Evangelii gaudium noi vogliamo continuare e allargare sempre più gli spazi della nostra missione.

D. – Come si svolgerà questo Convegno all’Auditorium Conciliazione di Roma?

R. – Ci sarà innanzitutto il delegato della presidente, Cettina Marraffa che darà un saluto a tutti i presenti, poi l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mentre la relazione base sarà tenuta da sua eccellenza mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e da poco nominato presidente della Commissione episcopale della Cei per la giustizia sociale, il lavoro, la pace. Poi, ci sarà un dialogo in assemblea per approfondire le tematiche e le conclusioni che farò io.

D.  – Ci saranno anche i giovani ad allietare la serata…

R. – Ci sarà “Ester il musical”. Anche questa è una forma che nel Movimento stiamo utilizzando moltissimo, grazie al genio della presidente, Cettina Marraffa, capace di trasformare il Vangelo in arte, per avvicinare i giovani alla Chiesa e renderli missionari verso gli altri giovani. Sono loro che vanno verso i loro coetanei mostrando una forma di Vangelo bella, attraente e vera nello stesso tempo, perché c’è una fedeltà totale al cammino e alla verità della Scrittura.








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