2015-05-27 14:56:00

Inaugurata catacomba paleocristiana a Villagrazia di Carini


Dopo oltre 10 anni di ricerche archeologiche è stata inaugurata oggi la catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini, nel palermitano, alla presenza di mons. Giovanni Carrù, segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, e di numerose autorità locali. Il servizio di Alessandra Zaffiro:

Con i suoi oltre 3.500 metri quadri di superficie scavata, il sito si configura come una delle più importanti testimonianze della presenza del cristianesimo nella Sicilia tardo romana e bizantina e nonostante ciò nel tempo venne utilizzata come stalla, rifugio antiaereo durante la guerra, fungaia, persino discarica.

“Qui era tutto abbandonato, son quasi vent’anni che lavorano. Per la Diocesi e la Sicilia le catacombe sono molto importanti perché rivelano le prime comunità cristiane, come vivevano, come erano organizzate, attraverso i pezzi lapìdei, qualche affresco, gli arcosòli", ha detto mons. Carrù. "Colpisce tutto, si vede proprio che questi primi cristiani ci tenevano molto a stare qui attorno ai loro martiri e a pregare. Sono catacombe che parlano. Mi piace definirlo un silenzio assordante: al di là del fatto di essere credenti o non credenti, il senso del mistero lo provano tutti. Dentro le catacombe questo senso del mistero uno lo sente nel cuore, poi ognuno dà le sue risposte. Da parte della Pontificia Commissione un ringraziamento enorme va a sua eccellenza Pennisi”.

“Sono molto contento che finalmente si possa riaprire questa catacomba che ci richiama alle radici cristiane di questa comunità intorno al IV, V secolo", ha dichiarato l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, sottolineando che "ci sono stati dei vescovi nella comunità di Carini che hanno partecipato ad alcuni Sinodi e al II Concilio di Nicea”.

“Mi pare importante - ha aggiunto il presule - che grazie alla collaborazione fra Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, Università di Palermo, il Dipartimento archeologico e la Diocesi che ha dato un suo contributo per aiutare i giovani a costituire la Cooperativa "ArcheOfficina" attraverso il "Progetto Policòro" riapra questo luogo per far riscoprire le origini cristiane ai nostri ragazzi. Il prossimo anno abbiamo in programma di far visitare questa catacomba con gli insegnanti di religione ai ragazzi delle nostre scuole, perché attraverso la conoscenza delle proprie radici possano anche proiettarsi verso il futuro”.

 








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