Non cessano le manifestazioni di protesta in Burundi, contro la candidatura del controverso presidente uscente Pierre Nkurunziza, in cerca del terzo mandato consecutivo alle presidenziali del prossimo 26 giugno. Tensioni a Bujumbura ancora ieri sera. La crisi sarà affrontata in un vertice internazionale, domenica in Tanzania. Il servizio di Giada Aquilino:
Le autorità del Burundi rigettano ancora una volta le crescenti pressioni internazionali affinché Pierre Nkurunziza si faccia da parte o almeno si decida per un rinvio del voto. “Il governo non negozierà” ha fatto sapere Bujumbura: “su certe questioni che toccano la nostra sovranità, la nostra Costituzione e la supremazia delle nostre leggi non si può discutere”, ha avvertito il portavoce Philippe Nzobonariba. Intanto non diminuiscono le tensioni tra regime e opposizioni: nuove proteste nella capitale sono scoppiate ieri sera nel quartiere di Cibitoke; prima le manifestazioni avevano paralizzato il quartiere commerciale di Buyenzi, enclave musulmana nel cuore della città. Secondo testimoni oculari, alcuni poliziotti in assetto anti-sommossa avrebbero pesantemente aperto il fuoco sulla folla. Intanto un nuovo vertice straordinario dedicato alla crisi è stato annunciato dalla Comunità dell'Africa Orientale per domenica a Dar-es-Salaam, in Tanzania. Per le crescenti tensioni, infine, la Francia ha sospeso ogni collaborazione col Burundi nel campo della sicurezza, tanto militare quanto di polizia.
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