La Chiesa cattolica non parteciperà alle elezioni legislative in Burundi: lo afferma un comunicato della Conferenza episcopale burundese. “Dopo aver preso in considerazione il modo nel quale le elezioni sono organizzate, noi vescovi della Chiesa cattolica, riteniamo che i preti si dimettano e cedano il posto a coloro che possono continuare il lavoro” ha dichiarato mons. Gervais Bashimiyubusa, vescovo di Ngozi e presidente della Conferenza episcopale del Burundi. Diversi sacerdoti occupano infatti posti importanti nelle Commissioni elettorali provinciali e comunali del Paese. “Non possiamo renderci garanti di elezioni piene di lacune” ha sottolineato mons. Bashimiyubusa.
Incertezza sulla data delle elezioni
“Non si sa ancora se e quando si terranno le elezioni legislative, inizialmente previste
il 5 giugno” spiegano all’agenzia Fides fonti locali, che hanno chiesto l’anonimato
per motivi di sicurezza. “Solo due partiti stanno facendo campagna elettorale, tutti
gli altri hanno deciso di boicottare la votazione”. Il 26 giugno sono previste le
elezioni presidenziali alle quali intende presentarsi il Presidente Pierre Nkurunziza
per ottenere un terzo mandato, in violazione della Costituzione e degli Accordi di
Arusha, che hanno messo fine alla guerra civile durata 13 anni (1993-2006), provocando
le proteste di piazza che da settimane paralizzano il Paese.
Per i vescovi non ci sono le condizioni per votare
“Tutti, partiti d’opposizione, società civile burundese, istituzioni africane e internazionali
hanno detto che in queste condizioni non è possibile votare” sottolineano le fonti
locali. “Le proteste contro l’ipotesi del terzo mandato del Presidente uscente continuano,
sia nella capitale, Bujumbura, sia in alcune province” aggiungono le nostre fonti.
“Polizia ed esercito impediscono a tutti di entrare nel centro di Bujumbura. Finora
una trentina di persone sono state uccise negli scontri con la polizia che non esita
ha sparare contro i dimostranti”. (L.M.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |