2015-05-29 07:00:00

A rischio la poltrona di Blatter dopo l'inchiesta Fifa


Il presidente della Fifa Sepp Blatter non lascia dopo lo scandalo che ha coinvolto i vertici della federazione. Intervenendo ieri a Zurigo all'apertura del congresso dell’organizzazione si è chiamato fuori dalle responsabilità affermando che non poteva "vigilare sempre e su tutti". Oggi il voto per confermarlo o sostiturlo. Alessandro Guarasci:

Oggi sarà il giorno della verità per Blatter. A Zurigo il congresso della Federazione mondiale del calcio che, con un voto a scrutinio segreto, dovrà decidere se affidargli un quinto mandato o rimpiazzarlo con il principe giordano Ali bin al Hussein. Sugli arresti di alcuni vertici Fifa per mazzette, Blatter, 79 anni, ha detto che non si può “vigilare sempre e su tutti", anche perché "chi vuole compiere azioni sbagliate tende a nasconderlo”, ma ha auspicato che da oggi si  avvii una fase di rilancio. Contro Blatter, il presidente della Uefa Michel Platini che si è detto “disgustato” dallo scandalo e ha spiegato di aver chiesto invano all'”amico” di dimettersi nella riunione. Per un cambio anche i governi di Regno Unito e Francia. Difende Blatter invece e attacca l'inchiesta Usa sulle presunte mazzette, il presidente russo Vladimir Putin che ha definito "a dir poco strani" gli arresti di sette dirigenti della Fifa

 Su questo scandalo Giancarlo La Vella ha intervistato Massimo Achini, presidente del Centro Sportivo Italiano (CSI):

R. - Per fortuna il giocattolo non rischia di rompersi, perché ci sono centinaia di migliaia di persone, allenatori, dirigenti di piccole società sportive, di oratorio, di quartiere o di periferia, che trovano nel sorriso dei ragazzi ogni volta la motivazione per ricominciare con più passione di prima. Però, è certo che queste cose provocano una grandissima tristezza e la mettono nel cuore di tante persone che amano il calcio e che rappresentano uno straordinario patrimonio educativo. Per cui quello che è accaduto - questa volta addirittura a livello mondiale - è davvero molto, molto grave.

D. - Secondo lei c’è l’impressione che sul mondo del calcio si stiano giocando altre partite, che nascondono altri interessi?

R. - Devo dire che la sensazione che sia così, cioè di un mondo del calcio che oramai a tanti livelli si piega sempre di più alle logiche del business e del denaro, è più che una sensazione: temo sia una triste realtà. Mi auguro, ad esempio, - e lo dico con molta umiltà - che Blatter faccia un passo indietro, perché è del tutto evidente che il mondo di oggi ha bisogno di testimonianze di responsabilità. Nel momento in cui sette dirigenti dell’entourage del calcio mondiale vengono arrestati è difficile dire: “Io non sapevo niente”. Ecco una testimonianza, come sarebbe il passo indietro di Blatter, alle imminenti elezioni della presidenza FIFA, vorrebbe dire: “Il mondo del calcio ha bisogno di ripartire”. E credo che sarebbe una cosa significativa.

D. - In definitiva più che di presidenti a vita il calcio ha bisogno di più democrazia?

R. - Il calcio ha bisogno di portare ai grandi livelli delle responsabilità dei dirigenti, l’entusiasmo e la passione educativa che c’è nel calcio di base. Io credo che questa sia la grande scommessa nel mondo di oggi: il calcio ha una base straordinariamente bella, ma poi, mano a mano che si sale nella filiera delle responsabilità, tutto questo scompare e sembra che le partite che si giochino siano altre. Allora io credo che la vera sfida del mondo del calcio sia quella di ripartire. Ci sono anche – e questo mi preme dirlo – tanti dirigenti che sono veramente brave persone e che hanno una sensibilità educativa molto alta, però c’è bisogno di ripartire da una classe educativa dirigente capace di coniugare lo spettacolo, l’inevitabile business che gira intorno al calcio di alto livello, ma senza rinunciare a quella passione educativa che è l’anima di questo sport. Persa quella, il calcio perde tutto. Credo che il mondo del football debba comprendere che deve reagire a tutto quello che sta accadendo con una grandissima voglia di trasparenza, di rinnovo, di affermazione dei veri valori, … E’ l’unica strada possibile per non farsi battere da se stesso, perché la grande paura è che il calcio perda contro il calcio.








All the contents on this site are copyrighted ©.