2015-05-29 12:32:00

L'Italia esce dalla recessione. Con noi l'economista Marseguerra


Per l’Istat l’Italia ha preso la strada della ripresa. Nel primo trimestre 2015 il Pil è tornato a crescere, con un aumento dello 0,3% rispetto all'ultimo trimestre 2014. Stop anche alla deflazione. Per il ministro dell'Economia Padoan "l'Italia non e' un piu' un malato sotto osservazione, ma un esempio di
buone pratiche". Alessandro Guarasci:

L’aumento del Pil è il  rialzo maggiore da 4 anni. Il livello del Prodotto interno lordo resta comunque, spiegano i tecnici dell'Istat, "intorno ai livelli di inizio 2000". L'Istat ha anche rivisto al rialzo il dato tendenziale che segna un +0,1% rispetto al 2014. E' il primo segno positivo in termini tendenziali dopo 13 trimestri. In affanno però rimane la spesa delle famiglie (-0,1%), mentre sono in deciso aumento gli investimenti fissi lordi, e c’è un vero boom dell’agricoltura. Novità anche per i prezzi, che a maggio risalgono dello 0,2% rispetto al -0,1% di aprile. Dunque la deflazione si ferma, ma, nota dolente, il cosiddetto carrello della spesa, ovvero i beni alimentari, ha un valore superiore all’indice generale: +0.8%. Il commento dell’economista Giovanni Marseguerra:

R. – Io concordo che complessivamente l’insieme di questi dati – e quindi l’uscita dalla recessione con l’aumento del prodotto interno lordo, che sale dello 0,1 nel primo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014; l’uscita dalla deflazione, con un mese di maggio in cui l’inflazione sale dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente; e a questo aggiungerei anche il dato di qualche settimana fa, sempre dell’Istat, sulla produzione industriale, che a marzo ha registrato una crescita dello 0,4 rispetto al febbraio – pur tra tante ombre e chiaro-scuri prefigurano un germoglio di ripresa, come diceva ieri – mi pare – Squinzi. La ripresa non c’è ancora, ma la si intravede, è alla nostra portata. Però bisogna coglierla ovviamente.

 D. – Professore, ci sarà solo vera ripresa, però, quando ripartiranno anche i consumi interni?

 R. – Certamente! Quella dei consumi interni è la chiave di volta, perché noi usciamo da un periodo terribile, in cui i consumi sono stati azzerati ed è stato un periodo difficilissimo anche in termini ovviamente sociali. Io francamente sono preoccupato soprattutto per gli investimenti: secondo il dato della Banca d’Italia, dal 2007 gli investimenti in Italia sono calati del 30 per cento. Ora questo fa ancor più paura se si pensa che in tutta l’area euro sono calati solo del 15 per cento e che in Germania - sempre rispetto al 2007 - sono addirittura saliti del 5 per cento. Quindi questo calato cumulato degli investimenti durante la crisi è un dato che rischia di non metterci in condizione di cogliere appieno la ripresa. 

 








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