2015-06-01 13:03:00

A Roma tre giorni tra scienza e teologia per "spiegare" la luce


Il 2015 è stato indicato dall’Unesco come “Anno Internazionale della Luce” e l’Istituto di Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum insieme alla Facoltà di Ingegneria dell’Università "La Sapienza" di Roma hanno organizzato nei giorni 3, 4 e 5 giugno la conferenza internazionale “Fiat Lux – Let there be light”. Il programma della "tre giorni", di cui riferisce l'agenzia Zenit, vedrà gli interventi di due premi Nobel, il vicedirettore di Google, i presidenti delle Società di Filosofia Italiana e Internazionale, un direttore di un Dipartimento del CNR, professori di Fisica, di Ottica, di Filosofia e di Astronomia di più parti del mondo, un membro del comitato Nobel, un teologo, un presidente della Società Europea di Fisica dell’Unesco, artisti, architetti, un direttore di un museo tattile in rappresentanza dell’Unione Ciechi e Ipovedenti ed anche un mago dell’illusionismo, che si troveranno tutti a Roma per presentare le proprie ricerche e discutere di "Luce", quella che vediamo e quella che i nostri occhi non percepiscono.

Dialogo tra scienza e fede per scoprire i "segreti" della luce

La Conferenza Fiat Lux è animata dallo spirito di conciliare la fisica, la chimica, la matematica, con la filosofia, la teologia e la cultura umanistica. Nel presentare il convegno alla stampa, il prof. Eugenio Fazio della Facoltà di Ingegneria de "La Sapienza", ha spiegato infatti che non c’è contraddizione tra uomo e natura, l’uomo è parte integrante della natura, e nello stesso tempo non è solo forza di gravità e razioni chimiche è anche pensiero, coscienza, esperienza. Alla presentazione è intervenuto anche padre Rafael Pascual, dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il quale ha spiegato invece il significato filosofico e teologico della luce che emerge dal buio. Se nei testi sacri la luce è indicata come la manifestazione di Dio, il rifiuto di Dio è spiegato come il buio che opprime e congela l’umano. 

La luce delle stelle e la luce primordiale
Dal canto suo, l’astrofisico Marco Bersanelli ha sottolineato che la luce che gli umani percepiscono dal sole e dalle stelle è solo lo 0,004 per cento della luce primordiale del cosmo. Nonostante l’esistenza di quasi duecento miliardi di stelle della nostra galassia che è una di miliardi di galassie, l’energia luminosa è solo una piccola frazione della luce totale. Bersanelli ha poi sostenuto che la maggior parte della energia luminosa non viene dalle stelle. Il 90 per cento della radiazione luminosa viene da una luce primordiale, e di questa i nostri occhi riescono a captarne solo una piccola parte. Infine qualche anticipazione sui temi dell’iniziativa è stata fatta anche dal prof. Alberto Diaspro, direttore del Dipartimento di Nanofisica dell’Istituto Italiano di Tecnologia che ha precisato che i nostri occhi percepiscono solo una piccola parte del reale. Infatti non tutta la materia, le cellule, le sostanze, sono visibili. Il prof. Diaspro ha inoltre raccontato come solo grazie a microscopi ottici è stato possibile vedere le macromolecole e cioè rendere visibile quello che era invisibile. A questo proposito è interessante che alla conferenza parteciperà anche il Mago Silvan, proprio per spiegare come è possibile ingannare l’occhio attraverso tecniche di illusionismo. (M.G.)








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