2015-06-02 13:17:00

Grecia propone accordo ai creditori internazionali


La Grecia ha presentato ai creditori internazionali una proposta di accordo che dovrebbe consentire lo sblocco dei prestiti. Lo ha annunciato il premier greco Alexis Tsipras, all'indomani del vertice di Berlino tra Francia, Germania, Bce, Fmi e Commissione Ue. Il servizio di Massimiliano Menichetti:

"Un compromesso tra Grecia e creditori internazionali non è lontano". Lo ha affermato ll governatore della Banca centrale di Atene, Yannis Stournaras, dicendosi "molto ottimista" sul fatto che il suo Paese non uscirà dall’Europa. Dichiarazioni che fanno seguito all’annuncio di questa mattina del premier Alexis Tsipras il quale ha detto di aver presentato ai creditori internazionali una proposta di accordo per consentire lo sblocco dei prestiti. Per ora non si hanno altri dettagli. Ieri a Berlino i leader di Francia, Germania, Bce, Fmi e Commissione Ue, in una riunione straordinaria, hanno concordato sul fatto che "il lavoro deve continuare con maggiore intensità''. Mario Draghi, Angela Merkel, Christine Lagarde, Francois Hollande e Jean-Claude Juncker, usando come piattaforma comune un documento tecnico preparato dalla Commissione europea, hanno ribadito ancora una volta la volontà di procedere a "stretto contatto" per seguire passo passo le trattative con Atene, per evitare il default greco e che la crisi economica abbia pesanti ripercussioni in tutta Europa. In questo scenario il ministro del Lavoro greco, Panagiotis Skourletis, ha comunque affermato che non è esclusa la possibilità di elezioni politiche nel suo Paese se il governo non fosse in grado di raggiungere "un compromesso onesto e vantaggioso". Intanto fonti interne all’esecutivo ellenico confermano che venerdì 5 giugno Atene effettuerà un pagamento di 300 milioni di Euro al Fondo Monetario Internazionale, anche se entro tale data non si arriverà ad un accordo con i creditori. Comunque per ora non sono previste manovre di forza, infatti, l'unica scadenza programmata è per fine di giugno, quando terminerà la proroga di quattro mesi del programma di sostegno finanziario.

Per un'analisi sulla situazione attuale abbiamo intervistato il prof. Luigi Paganetto, presidente della "Fondazione economia" dell'Università Tor vergata:

R. – Questo tira e molla non aiuta, perché i mercati finanziari ne risentono. Credo che ci sia l’esigenza forte di evitare che si discuta di Grexit, di uscita della Grecia, dall’Unione Europea: di questo ne sono tutti consapevoli. Credo che, alla fine, si troverà una soluzione che non potrà che essere una ristrutturazione del debito della Grecia, con una maggiore lungimiranza da parte di quelli che oggi sono intransigenti. Questo è l’unico modo per consentire all’esecutivo greco di non ripetere le formule che già hanno portato alla caduta dei precedenti governi, e – allo stesso tempo – di impegnarsi in scelte che sono necessarie, perché è anche vero che interventi sull’uso delle risorse – i cosiddetti risparmi – vanno fatti. Credo che alla fine una posizione di equilibrio si troverà, perché questo è interesse della Grecia ed è interesse di tutti.

D. – Una crisi che può destabilizzare l’Europa?

R. – Se si arrivasse ad una uscita, questo sarebbe un colpo molto serio all’equilibrio tra Euro, governance europea e crescita dell’Europa. Credo che di questo siano consapevoli tutti gli attori. Diciamo che è un tiro alla fune, alla fine del quale la Grecia qualche prezzo dovrà pagarlo, ma anche i creditori – allo stesso tempo – dovranno prendere atto che altrimenti non se ne esce.

D. – Professore, si ha un po’ l’impressione che tutti gli attori contribuiscano al dibattito anche con dichiarazioni che poi vengono riprese dalle testate di tutto il mondo, che cioè sia anche un tiro alla fune un po’ mediatico…

R. – Indubbiamente! Se ne parlato tanto, se ne è parlato troppo! Poi certamente la Grecia deve essere pronta a fare qualcosa, ma il qualcosa dovrà andare fuori dalle dichiarazioni roboanti che hanno molti, ma non tutti, perché in effetti c’è chi è più ragionevole e chi è meno.

D. – Tempi brevi o tempi lontani?

R. – Credo che, a questo punto, che i tempi debbano essere relativamente brevi perché c’è questa scadenza del 30 giugno. Lì ci sarà probabilmente anche un documento da parte delle grandi istituzioni internazionali per dire “almeno questo fatelo!”. 








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