2015-06-09 14:45:00

Tc: illegittimo campo nomadi La Barbuta di Roma


Il Tribunale Civile (Tc) condanna il Comune di Roma e riconosce il carattere discriminatorio del campo nomadi "La Barbuta". ”Una sentenza storica e un precedente giuridico”, dichiarano l’Associazione 21 Luglio e Asgi, promotrici dell’azione legale contro l’amministrazione capitolina, attraverso il sostegno dell’"Open Society Foundation" e il supporto di Amnesty Internation e del Centro Europeo per i diritti dei Rom, e che oggi hanno presentato la sentenza nel corso di una conferenza stampa in Senato. Il servizio di Elvira Ragosta:

Una sentenza che sancisce il superamento dei campi nomadi perché riconosce, per la prima volta in Europa, il carattere discriminatorio di una soluzione abitativa riservata a soli rom. In 54 pagine, il Tribunale civile di Roma definisce illegittimo il campo rom la Barbuta, l’ultimo costruito dal Comune di Roma nel 2012, perché è stato indicato per un gruppo etnico, quello rom, e non rappresenta un’azione positiva, ovvero di supporto al gruppo. “Una sentenza che ha effetto immediato e carattere nazionale e rappresenta un precedente necessario per superare definitivamente la stagione dei campi rom", spiega Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 Luglio:

“Possiamo dire che da oggi diventa illegittima la progettazione e la costruzione di qualsiasi campo sul territorio italiano. Adesso, si possono aprire una serie di azioni contro il Comune di Roma… Noi, però, vogliamo dialogare con il Comune di Roma e la proposta, che come “21 Luglio” facciamo, è riconvertire i 23 milioni di euro spesi nel 2013 in progetti di inclusione e reimmettere in cassa i soldi che finora sono stati spesi per concentrare i rom nei campi, per progetti di uscita”.

Sulla valenza politica di questa sentenza, Luigi Manconi, presidente della Commissione Tutela e promozione dei diritti umani del Senato:

“La valenza politica, e ancora prima giuridica e amministrativa, è la dichiarazione di illegittimità di quella soluzione che sono stati in questi anni i campi nomadi. Una soluzione non soluzione: luoghi orribili che – oltre a essere stati dichiarati illegittimi – hanno violato e continuano a violare i diritti fondamentali della persona e ad attuare politiche di discriminazione”.

Sugli effetti giuridici della sentenza, Salvatore Fachile, avvocato dell’Asgi, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, che con l’Associazione 21 Luglio ha promosso l’azione legale:

“Il Comune ha l’obbligo giuridico di trovare per queste persone una soluzione abitativa non discriminante e quindi non legata all’appartenenza al popolo rom ma uguale e così come deve essere uguale per tutte le persone. E’ un precedente giuridico molto importante, perché ci dice che il campo in sé è una soluzione abitativa collettiva discriminatoria”.








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