2015-06-12 10:49:00

Le reliquie di Sant'Antonio da Padova in tre continenti


Francia, Belgio, Australia, Canada e Stati Uniti: questi i Paesi che, fino a domenica 14 giugno, accoglieranno le reliquie di Sant’Antonio di Padova. Il viaggio devozionale è pensato in coincidenza con la memoria liturgica antoniana, che ricorre il 13 giugno. Ma quali sono le peculiarità di questo pellegrinaggio? Isabella Piro lo ha chiesto a padre Mario Conte, direttore dell'edizione in lingua inglese della rivista “Messaggero di Sant'Antonio”, che ha organizzato l’iniziativa:

R. – Innanzitutto, dobbiamo dire che ci sono persone devote a Sant’Antonio che provengono dai Paesi più impensati: India, Sri Lanka, Cina, Filippine…In questo pellegrinaggio, quindi, quello che colpisce subito è il carattere multietnico della devozione a questo Santo.

D. – Sono quattro i reliquiari del Santo che visiteranno diversi Paesi in occasione di questo pellegrinaggio. Quali reliquie conservano?

R. – Si tratta di reliquie di Sant’Antonio ritrovate durante la seconda ricognizione della sua tomba, avvenuta nel 1981. Sono parti della sua “massa corporis”, come si dice in latino, ovvero della massa del suo corpo.

D. – I fedeli di tutto il mondo cosa cercano in Sant’Antonio?

R. – Sant’Antonio è considerato un amico e la devozione nei suoi confronti viene trasmessa di generazione in generazione. Essa è sempre legata ad un evento con cui il Santo è entrato nella vita dei fedeli in maniera provvidenziale. In America, poi, questa devozione assume un carattere quasi confidenziale: lo chiamano “il mio amico Tony”! Io ho avuto la possibilità di incontrare anche dei nativi americani appartenenti alla tribù dei “Piedi Neri”, che erano molto devoti a Sant’Antonio. Per cui, la devozione nei suoi confronti va al di là delle culture e delle religioni.

D. – A cosa è dovuto, secondo lei, il fatto che la devozione a Sant’Antonio da Padova sia a livello mondiale? Alla semplicità del suo stile, alla profondità delle sue riflessioni o al suo esempio di vita?

R. – Sant’Antonio era un Santo molto colto ed è stato il primo insegnante di teologia nell’Ordine Francescano. Però, riusciva a fare breccia nei cuori della gente semplice perché aveva la capacità di predicare, di parlare alle persone riuscendo a farsi capire anche dai bambini, dai contadini, dai livelli più semplici della società dell’epoca. Ma non solo: sempre coerente con il proprio insegnamento, Sant’Antonio è stato un grande difensore degli ultimi, degli umili, dei piccoli, dei deboli e anche della donna, perché la condizione femminile, soprattutto nel Medio Evo, era molto difficile. La donna, infatti, passava dall’essere "proprietà" del padre all’essere "proprietà" del marito. Quindi, Sant’Antonio ha davvero cura di tutte queste persone. Io lo immagino mentre tira sempre una manica a Dio e gli dice: “Dio, per piacere, aiuta quell’uomo, aiuta quella donna, aiuta quel bambino!”. Perché il Santo vuole bene a noi fedeli e sa che Dio ci ama.

D. – C’è una frase di Sant’Antonio che vuole ricordare a coloro che partecipano, anche spiritualmente, al vostro pellegrinaggio?

R. – Una cosa di Sant’Antonio che mi piace tanto, e che ripeto spesso, è che attraverso la Sacra Scrittura noi possiamo veramente tenere Gesù tra le braccia. Ed è molto bella l’icona popolare, molto nota, del Santo, in cui è raffigurato come un giovane frate che ha in mano sia il Libro della Sacra Scrittura, sia Gesù Bambino. Questo significa che con la Sacra Scrittura abbiamo la possibilità di avere Gesù tra le braccia e riusciamo ad assorbire l’amore di Dio dentro di noi.








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