2015-06-16 15:04:00

Istat: "Italia, popolazione a crescita zero"


L'Italia continua ad invecchiare, lo confermano i dati del Bilancio demografico 2014 dell'Istituto nazionale di Statistica (Istat). Nel 2014 ci sono state 12mila nascite in meno rispetto all'anno precedente, la differenza tra nati e morti (il saldo demografico naturale) ha sfiorato quota meno 95.768 unità e l'età media è salita a 44 anni. Cifre che preoccupano gli esperti per la ricaduta economica e soprattutto sociale. 

"Rischiamo di avvitarci in una posizione che potrà compromettere il futuro - spiega Alessandro Rosina, demografo e docente alla Cattolica di Milano - se non risolviamo due questioni fondamentali. La prima è quella di tornare a far ripartire la natalità attraverso politiche adeguate che diano fiducia, la seconda, invece, è riuscire a gestire positivamente la sfida dell'immigrazione. Leggere adeguatamente questa grande trasformazione - prosegue il professore - riuscire a comunicarla, aiutando a maturare un cambiamento culturale che porti a percepire l'altro non come una minaccia ma come elemento utile nel processo di sviluppo, eviterà conflitti e tensioni sociali". Tuttavia, il pericolo di tensioni sociali nasce anche dal conflitto tra generazioni. Per Riccardo Moro, docente di Politiche dello Sviluppo alla Bicocca di Milano, "una società mediamente più anziana produce meno lavorativamente e costa di più dal punto di vista sanitario e di assistenza. Questo, purtroppo, genera competizione fra le fasce d'età: gli anziani, preoccupati della prospettiva costosa che gli si prospetta, rinunciano poco volentieri alle proprie opportunità per offrire spazio ai più giovani. Viceversa - conclude l'economista - una società mediamente più giovane, può offrire protezione ai cittadini giovanissimi e a quelli più anziani". 








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