I promotori del Comitato “difendiamo i nostri figli”, rinnovano la chiamata alla mobilitazione nazionale per tutte le famiglie e le persone, cattolici e laici, credenti e non credenti, che vogliono pubblicamente ribadire il diritto dei genitori di educare e istruire i figli, specialmente con riguardo alle tematiche della affettività e della sessualità, e che vogliono dire ‘no’ a progetti di legge come il ddl Cirinnà che arrivano a legittimare anche la pratica dell’utero in affitto e che, de facto, consentono l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso.
Interventi di diverse fedi e confessioni cristiane
L’evento sarà animato dalla testimonianza di molte famiglie che hanno vissuto sulla
loro pelle i tentativi di indottrinamento gender nelle loro scuole. Interverranno,
tra gli altri, Costanza Miriano e Mario Adinolfi, oltre all’avvocato Gianfranco Amato
e all’avvocato Simone Pillon. Interverrà anche Kiko Arguello iniziatore del Cammino
Neocatecumenale. Chiuderà l’incontro il portavoce del comitato prof. Massimo Gandolfini. Il
programma prevede anche brevi saluti da parte di numerosi rappresentati dei diversi
gruppi etnici presenti in Italia e di varie organizzazioni laiche, confessionali,
cristiane e di altre fedi, dal mondo islamico ed ebraico, fino alla comunità indiana
dei Sikh. Interverranno anche i responsabili delle confessioni protestanti. Tutte
realtà che hanno aderito alla manifestazione e garantito viva partecipazione, a testimonianza
della trasversalità dei temi al centro dell’iniziativa, questioni che stanno a cuore
al grande popolo delle famiglie.
Ideologia gender disorienta figli e nipoti fin dalla scuola dell’infanzia
“Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole di ogni ordine e grado
progetti educativi che, con il pretesto del legittimo contrasto al bullismo, mirano
alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini”, dichiara il prof. Gandolfini.
“Teorie senza basi scientifiche – definite dallo stesso Papa Francesco “un errore
della mente umana” - che hanno lo scopo dichiarato di rompere ogni corrispondenza
tra l’identità sessuale biologica e la strutturazione della personalità, e che di
conseguenza disorientano i nostri figli e nipoti fin dalla scuola dell’infanzia modificando
la stessa antropologia umana”.
Famiglie da ogni parte d'Italia
Gli organizzatori hanno già ricevuto adesioni per qualche centinaio di migliaia di
persone. “Potevamo scegliere altri luoghi di aggregazione presenti nella città di
Roma – aggiunge Gandolfini - ma la nostra sfida è riempire piazza San Giovanni con
centinaia di migliaia di famiglie che arriveranno da ogni parte di Italia, per proteggere
l’innocenza dei bambini e il loro diritto ad avere un padre e una madre e per ribadire
la più netta contrarietà ad ogni tentativo di cambiare la nostra bella Costituzione,
equiparando le convivenze omosessuali al matrimonio”.
Intervenire sul ddl Cirinnà prima che il Parlamento legiferi
“Un primo effetto di questa iniziativa – sottolinea il portavoce del Comitato – è
stato lo slittamento alla prossima settimana del parere del Governo sul ddl Cirinnà,
dopo il quale partirà la discussione di duemila emendamenti”. “Noi vogliamo intervenire
– prosegue Gandolfini - prima che il Parlamento legiferi, perché le esperienze di
Francia e Spagna dimostrano che la protesta successiva alla promulgazione di leggi
sbagliate, pur avendo un grande valore simbolico non portano ad un risultato concreto”.
Rompere il silenzio della stampa sui temi della famiglia
“In questo modo vogliamo anche augurarci che la carica popolare di questa mobilitazione
dal basso - conclude il prof. Gandolfini - rompa il consueto silenzio degli organi
di stampa, troppo spesso distratti da cronache di costume e portati a trascurare le
famiglie italiane che, come un’immensa foresta in crescita, non fanno alcun rumore
ma costituiscono l’ossatura del nostro Paese”. (M.G.)
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