2015-06-20 14:00:00

Ciad: religioni insieme contro la violenza


“In Ciad dopo gli attentati di lunedì si è creato un forte sentimento di unità e solidarietà, al quale stanno partecipando con convinzione i rappresentanti delle Chiese e delle religioni, a partire dall’islam”: lo afferma all'agenzia Misna, suor Silvana Rossini, missionaria italiana da anni a N’Djamena.

Per motivi di sicurezza vietato vendere o indossare velo integrale
Secondo la religiosa, della Congregazione delle Suore della carità di Santa Giovanna di Thouret, nonostante i controlli dei militari e dei poliziotti restino serrati, la vita nella capitale del Ciad sta gradualmente tornando alla normalità. “Molti – sottolinea la missionaria – sono stati colpiti in modo positivo dalla fermezza dimostrata finora dalle autorità e dal senso di unità testimoniato dall’incontro tra il primo ministro Kalzeube Pahimi Deubet e i rappresentanti delle religioni, trasmesso in diretta televisiva”. È proprio durante quell’incontro che è stato annunciato il divieto di vendere e indossare il velo integrale islamico. “Una decisione – commenta suor Silvana – nient’affatto scontata in un Paese che si definisce laico ma dove l’islam è molto forte e il velo estremamente diffuso”.

Il Ciad impegnato a combattere Boko Haram
​All’incontro hanno partecipato rappresentanti della comunità musulmana, maggioritaria in Ciad, e di diverse Chiese cristiane. Presenti anche l’amministratore apostolico di N’Djamena ed esponenti del mondo missionario. Lunedì sono state uccise 33 persone e i feriti sono stati un centinaio. Il governo ha sostenuto che le deflagrazioni sono state provocate da quattro attentatori suicidi, presunti militanti di Boko Haram. Da gennaio, con circa 5.000 soldati, il Ciad partecipa a una missione militare contro il gruppo islamista. Dopo gli attentati il governo di N’Djamena ha fatto sapere di aver bombardato sei basi di Boko Haram nel nord-est della Nigeria. (V.G.)








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