Con un comunicato diffuso sui media ufficiali del patriarcato latino di Gerusalemme, l'Assemblea dei vescovi cattolici di Terra Santa ha espresso una dura condanna dell'attentato incendiario compiuto contro il santuario del miracolo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci a Tabgha, che ha provocato anche il ricovero in ospedale di un monaco benedettino e di una volontaria tedesca, intossicati dal fumo. “Si tratta ancora una volta” scrivono i vescovi cattolici di Terra Santa “di un atto violento compiuto da individui intolleranti e senza scrupoli che danneggiano l’immagine della Terra Santa, offendendo i cristiani del Paese e la Chiesa cattolica nel suo insieme. Essi arrecano danno anche all’idea di uno Stato che si definisce democratico, tollerante e sicuro”.
Terzo attacco intimidatorio contro la comunità benedettina di Terra Santa
Nell'aprile dello scorso anno, sempre a Tabgha - riferisce l'agenzia Fides - giovani
ebrei estremisti avevano lanciato pietre contro due croci e un altare esterno, mentre
nell’Abbazia benedettina del Monte Sion, a due passi dal Cenacolo, il 26 maggio 2014,
pochi minuti dopo la partenza di Papa Francesco, era stato appiccato un incendio.
“Gli stessi monaci benedettini del Monte Sion” riferiscono i vescovi cattolici di
Terra Santa nel loro comunicato “sono spesso oggetto di atti di disprezzo e di violenza”.
Nessuna sanzione per altri attacchi a moschee e luoghi cristiani
Nel comunicato si sottolinea che il nuovo gesto criminale “nuoce gravemente alla coesistenza
delle comunità religiose del Paese”, e si ripete ancora una volta che “l’educazione
dei giovani nelle scuole religiose deve essere orientata a favore della tolleranza
e della coesistenza”. Inoltre, nel ringraziare i politici che hanno condannato l'atto
intimidatorio, si prende atto che “in questi ultimi mesi, altri attacchi sono stati
compiuti a danno di moschee o di luoghi cristiani, senza che questo abbia avuto una
sanzione”.
Condanna dall'ambasciata d'Israele presso la Santa Sede
Dopo l'attentato incendiario contro la chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei
pesci, una pronta condanna è stata espressa anche dall'ambasciata d'Israele presso
la Santa Sede. In un comunicato, la rappresentanza diplomatica deplora le azioni intimidatorie
nei confronti dei luoghi di culto perpetrate in Terra Santa, definendole “in totale
contrasto con i valori e le tradizioni di Israele. Israele - si legge nel testo, ripreso
dall'agenzia Fides - è una democrazia che garantisce piena libertà religiosa a tutti
i credenti. Questo atto spregevole non rappresenta in alcun modo lo Stato di Israele
ed i suoi valori”.
L'American Jewish Committee: profanazione del nome divino
Dal canto suo l' American Jewish Committee (Ajc) ha definito un 'vile atto criminale' l'attacco
alla Chiesa della Moltiplicazione a Tabgha e auspica che i responsabili vengano prontamente
arrestati. "Un attacco a una chiesa è un atto oltraggioso e una profanazione del nome
divino", ha affermato il rabbino David Rosen, direttore Internazionale degli Affari
Interreligiosi dell'Ajc. "Si tratta di un attacco al valore democratico della libertà
religiosa che è al centro dell'ethos dello Stato di Israele", ha aggiunto. L'Ajc ha
chiesto alle autorità israeliane di fare il tutto possibile per catturare i responsabili di
atti di violenza contro le comunità religiose e di intensificare gli sforzi per promuovere
il rispetto reciproco tra le diverse comunità religiose in Israele. (G.V.)
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