È stata stuprata la suora cattolica aggredita il 20 giugno scorso a Raipur, in Chhattisgarh. Lo ha confermato lei stessa ieri, raccontando quanto le è accaduto in una conferenza stampa, a cui ha partecipato a volto coperto. Contattato dall'agenzia AsiaNews, il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente del Consiglio dei vescovi cattolici di rito latino in India (Ccbi), ha dichiarato: “Apprendo con profondo dolore della violazione subita da una nostra religiosa. È una vergogna nazionale e una disgrazia che le nostre donne siano abusate e stuprate”. In un primo momento, la polizia aveva messo in dubbio che la religiosa, salesiana delle Missionarie di Maria Immacolata, avesse subito violenza sessuale. Tuttavia la suora, 47 anni, ha confermato di non aver mai negato di essere stata stuprata.
La suora ha raccontato ai giornalisti il suo stupro
Sostenuta da leader cristiani e attivisti per i diritti umani, con coraggio la religiosa
ha raccontato ai giornalisti il suo stupro. Due uomini a volto coperto sono entrati
nella sua stanza al Christ Help Centre (Khrist Sahay Kendre) intorno all’1:30 del
mattino. Quando lei ha chiesto loro se volevano soldi, hanno replicato: “Vogliamo
qualcosa di più”. Uno di loro l’ha bloccata, mentre l’altro la costretta a ingoiare
delle droghe e l’ha imbavagliata con uno straccio. I due poi l’hanno legata al letto
con il suo sari e hanno usato una sciarpa per legarle le mani, prima di usarle a turno
violenza. La suora, originaria del Kerala, era sola al momento dell’aggressione. È
stata trovata il giorno seguente in stato di incoscienza dalla sua Superiora, preoccupata
per non aver ricevuto risposta alle sue chiamate.
Il card. Gracias condanna le forze sociali che coltivano la misoginia
“Sono addolorato – afferma il card. Gracias ad AsiaNews – che questo sia accaduto
a una donna consacrata, che ha dedicato la sua vita a Dio. La nostra suora è stata
violata in un dispensario medico, il luogo dove ogni giorno offre i suoi servizi per
sanare le ferite delle persone”. “Da decenni – sottolinea – la Chiesa cattolica in
India lavora senza sosta per l’emancipazione delle bambine e per migliorare la dignità
delle donne, attraverso i nostri apostolati educativi, sanitari e sociali. È straziante
vedere come varie forze sociali coltivano la misoginia e formano idee sulla dominazione
maschile e la svalutazione delle donne, [comportamenti] che possono normalizzare un
atteggiamento abusivo”.
La società indiana minimizza e banalizza tutte le forme di violenza sulle
donne
Secondo il porporato “l’oggettivazione delle donne è un male sociale in crescita.
Incredibilmente, la società minimizza e banalizza tutte le forme di violenza sulle
donne, perfino prima della loro nascita [aborti selettivi femminili, ndr]. È urgente
ed essenziale che leader politici e religiosi, agenzie governative, istituti educativi
e sanitari, polizia, organi di stampa, Ong e società civile si impegnino tutti insieme
per porre fine a questa discriminazione e svalutazione delle ragazze e delle donne.
Per dare inizio a un’era illuminata, dove le donna possano rivendicare la giusta dignità
che spetta loro”. (N.C.)
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