2015-06-27 14:41:00

Ecumenismo e musica: concerto Cappella Sistina e Coro New College Oxford


Concerto  nella Cappella Sistina, nell'ambito del progetto di incontro ecumenico attraverso la musica, avviato nel 2012 dalla Cappella Musicale Pontificia guidata dal maestro, mons. Massimo Palombella, affiancata ieri sera dal Coro anglicano del New College Oxford, diretto dal direttore organista Robert Quinney. Sotto la magnifica volta michelangiolesca hanno risuonato musiche di entrambe le tradizioni, da Tallis a Palestrina, da Purcell e Parry. Gabriella Ceraso ha intervistato il maestro direttore, mons. Massimo Palombella

R. – Il progetto è nato con Benedetto XVI proprio nella logica di cercare percorsi di unità, rintracciando le fonti comuni. La Cappella Musicale Pontificia è un luogo di studio e di ricerca tra passato, presente e futuro. In questa logica può creare percorsi di unità con i fratelli non in piena comunione con noi – la comunità anglicana, la comunità luterana, gli ortodossi – accorgendoci che sono più le cose che ci uniscono a livello culturale, che quelle che ci dividono per vicissitudini storiche.

D. – Nella logica dell’incontro ecumenico è anche il repertorio che voi proponete vicendevolmente…

R. – Noi cantiamo anche il repertorio tipico della tradizione anglicana, e il coro del College di Oxford canta il repertorio tipico della nostra tradizione cattolica. Quindi inizieremo il concerto con il “Tu es Petrus” di Palestrina, e finiremo con il “Credo” della Missa Papae Marcelli di Palestrina; ma noi canteremo “My Soul” di Parry che è tipico della tradizione anglicana. E la stessa cosa si verificherà alla Celebrazione Eucaristica di lunedì 29 giugno.

D. – Il 29 giugno è un appuntamento canonico per Roma, ma anche per voi, come impegno musicale. In quella occasione nella Basilica di San Pietro ci sarà il Papa per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo: le chiedo il valore di questo appuntamento per voi e per la Chiesa:

R. – Per noi, come Cappella Sistina, è in qualche modo il completamento di un anno di lavoro in una grandissima solennità. E' infatti una delle poche volte dell’anno in cui si canta il “Tu es Petrus” all’inizio della Celebrazione. C'è il grande valore ecclesiale della consegna dei pallii e la delegazione ortodossa presente: quindi un valore grande nell’accezione più completa della Chiesa. E ci sarà poi questa presenza ecumenica dal punto di vista musicale, all’interno della Celebrazione, con il coro anglicano. E il significato è grosso perché un conto è fare un concerto, un conto è incontrarsi in una realtà viva come la Liturgia. La Liturgia è il cuore della Chiesa. Quindi il fatto che anglicani e cattolici cantino insieme sforzandosi di trovare punti comuni ha un grande valore "segnico" se posto dentro la Liturgia. All’Offertorio troveremo un canto tipico della tradizione anglicana, il secondo canto di Comunione sarà tipico della tradizione anglicana; ma gli anglicani insieme a noi canteranno il “Tu es Petrus” all’inizio della Celebrazione, il “Credo” della Papae Marcelli nel luogo celebrativo in cui si canta il “Credo”. E ci stiamo preparando, guardando all’Anno della Misericordia che abbiamo davanti, a un grande progetto, per il prossimo 29 giugno 2016, proprio nella linea della "misericordia" e di respiro ecumenico. Lo faremo insieme, cattolici, anglicani, luterani, ortodossi, cioè tutte quelle realtà che in questi anni abbiamo contattato. 








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