2015-06-27 07:53:00

Terrore globale: colpite Tunisia, Francia, Kuwait e Somalia


In Tunisia colpito il cuore del turismo. Commando Is irrompe in una spiaggia Sousse
Tunisia, Kuwait, Somalia e Francia:il terrorismo islamico colpisce a livello globale nel secondo venerdì, il giorno sacro dell’Islam, del mese del Ramadan. Il più grave attentato in una spiaggia di un resort tunisino di Sousse con kalashnikov e bombe a mano sui turisti, prevalentemente stranieri: 37 i morti e 36 i feriti. Unanimi lo sdegno e il cordoglio internazionali. Paolo Ondarza:

A pochi giorni dall’invito, da parte del sedicente Stato Islamico, a trasformare il mese santo del Ramadan in un tempo di «calamità per gli infedeli» nella giornata del venerdì dedicata alla preghiera la furia jihadista ha colpito quattro nazioni di tre continenti:  Somalia, Francia, Kuwait e Tunisia. Qui dopo soli tre mesi dalla strage al museo Bardo, l’Is ha inferto il colpo definitivo al turismo, prima risorsa economica del paese nordafricano, l’unico esempio positivo di primavera araba. Colpi di arma da fuoco contro i turisti sulla spiaggia di due hotel a Sousse, capitale del turismo, sono stati esplosi da un commando giunto a bordo di una barca: sotto ombrelloni e asciugamani- raccontano testimoni – i terroristi vestiti come normali bagnanti nascondevano kalashnikov.  Panico tra i turisti.  Tra le vittime cittadini belgi, britannici e tedeschi.  La  località era già stata colpita nel 2013. Uno degli attentatori è stato ucciso dalla polizia subito intervenuta, un altro è stato arrestato ad Akouda, a pochi km da Sousse. Effettuati altri fermi. La rivendicazione è arrivata dall’Is. Il governo laico ha annunciato un giro di vite invocando  però una strategia globale contro il terrorismo.

Attentato Is in moschea sciita a Kuwait City, 27 morti e 227 feriti
Drammatico anche il bilancio dell’attentato nella moschea sciita al Imam al Sadiq a Kuwait city: almeno 27 morti e 227 feriti. L'attacco avvenuto durante la preghiera del venerdì è stato rivendicato dal sedicente Stato Islamico: un uomo è entrato nella moschea con indosso una cintura esplosiva e si è fatto saltare in aria al grido di “Allah è grande”.

Francia, sventato attacco Is a impianto gas, decapitato manager
Sotto attacco anche la Francia. Fermati i responsabili dell’assalto ad un impianto di gas industriale a 30 km da Lione che volevano far saltare in aria. Anche qui mostrate bandiere dell’Is e decapitato un manager. Il presidente francese, François Hollande si è detto scioccato e come in tutta Europa ha innalzato il livello di allerta terrorismo. Francesca Pierantozzi:

Sei mesi dopo le stragi di Charlie Hebdo e dell’Hyper Cacher di Vincennes, torna l’orrore del terrorismo in Francia. A Sud di Lione, un uomo, Hervé Cornara, 54 anni, è stato decapitato e la sua testa sistemata in mezzo a due bandiere islamiche da un suo dipendente, Yassin Sahli, 35 anni, sposato, padre di tre figli. Yassin è entrato con il furgoncino della ditta per cui lavorava da quattro mesi nel sito della fabbrica che produce gas industriali a Saint-Quentin-Fallavier, a Sud di Lione. Dopo aver decapitato il suo capo, ha cercato di far saltare tutto in aria, ma i pompieri sono arrivati in tempo e sono riusciti a fermarlo. Contro di loro Yassin ha gridato “Allah Akbar” e poi ha rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda. Il presidente, François Hollande, ha fatto sapere che il dispositivo anti terrorismo Vigipirate è stato innalzato al massimo livello per tre giorni in tutta la regione di Lione. Hollande ha lanciato un appello all’unità della Francia. “Adesso c’è l’emozione – ha detto il presidente – ma non può essere l’unica risposta, ci vuole anche l’azione, la prevenzione e la dissuasione”.   

Siria. Ieri a Kobane 150 morti. 60mila gli sfollati nel nordest
E in Siria si continua a combattere sia la guerra civile sia il terrorismo islamico. Ieri nei pressi della città a maggioranza curda di Kobane sono morte circa 150 persone. 60mila secondo l’Onu gli sfollati nel Nordest a causa dei jiadisti. Marina Calculli:

L’autoproclamatosi Stato Islamico avanza in Siria: dopo gli attacchi di Kobane, ieri anche Hasaka. Un attentato rivendicato dal gruppo islamista ha ucciso circa 20 soldati dell’esercito fedele al regime di Assad. Lo Stato Islamico non combatte solo le milizie pro Assad, ma anche quelle anti Assad, che tuttavia non accettano l’autorità del Califfato. Proprio quest’ala dell’opposizione armata contro il regime combatte in questi giorni contro l’esercito di Assad ad Harat, nel Sud. Mentre a Kunei, nel Sud Golan, al confine con Israele, continua la battaglia feroce tra il regime e i ribelli della Jabhat al-Nusra. In questa area del Paese, però, è prevalentemente la milizia libanese di Hezbollah, che in Siria combatte in difesa dal regime di Assad, ad avere il controllo della situazione. Intanto, Francia e Spagna hanno lanciato un’altra iniziativa nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per adottare una risoluzione contro l’uso dei barili di bombe contro i civili, una pratica largamente utilizzata dal regime di Assad.

In Somalia al Shabaab attaccano missione Ua, almeno 30 morti
Nella giornata di ieri i famigerati al-Shabaab, legati ad Al Qaeda, hanno attaccato una base della missione dell’Unione africana  in Somalia, che si trova sulla strada principale che collega Mogadiscio alla città di Baidoa, uccidendo almeno 30 persone. Giulio Albanese:

Stando a quanto riferito dagli abitanti del villaggio di Leego, situato ad un centinaio di chilometri a nordovest di Mogadiscio, vi è stato prima un attentato kamikaze all’ingresso della base, seguito poi dall’assalto lanciato da decine di combattenti armati di mitragliatrici e lanciagranate. Un portavoce del gruppo terroristico ha rivendicato il raid e la morte di “decine” di persone. Sempre secondo la stessa fonte, i jihadisti avrebbero preso il controllo della base gestita dai soldati del Burundi, che fanno parte del contingente di 22.000 uomini dell’ Amisom.

 








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